SPAZI BIANCHI. ENRICA FIANDRA: intuizioni, creatività e scoperte di una scienziata dell'archeologia
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- Redazione
Sabato 28 settembre 2024, h 20.00 – Chiesa di san Biagio
Via Recinto, Bagnasco (Montafia AT)
ANTEPRIMA – Ingresso libero fino a esaurimento dei posti disponibili
Domenica 29 settembre 2024, h 18.00 – Museo Egizio
Via Accademia delle Scienze, 6 Torino
PRIMA ASSOLUTA – INGRESSO LIBERO con prenotazione obbligatoria su Eventbrite
Lezione recitata
SPAZI BIANCHI.
Enrica Fiandra: intuizioni, creatività e scoperte di una scienziata dell'archeologia
testo di Valentina Cabiale | in scena Marco Gobetti | supervisione scientifica di Marcella Frangipane
Eventi FB: 28 settembre | 29 settembre
Comunicato stampa e immagini
Non avrebbe mai scritto una autobiografia, lontanissima come era da ogni forma di autocelebrazione; non tanto per modestia, quanto perché la vita è troppo breve per non occupare tutto il tempo in studio, ricerche, incontri. Per la stessa ragione, forse, non faceva pranzo: una colazione abbondante ed era a posto fino a sera. La parola scritta le appariva insufficiente per includere ciò che davvero conta; un concetto che traspare nelle parole scritte a un’amica in una lettera del 1955, parlando di Festòs, il famoso sito archeologico cretese: «Le tombe, il palazzo, ecc. ecc. (…) sono cose indescrivibili; perché tu abbia un’idea di come mi hanno colpita lascerò uno spazio bianco: è la descrizione migliore che possa fare».
Enrica Fiandra, originaria di Montafia (AT), è stata architetta e archeologa di fama internazionale. Laureata in architettura al Politecnico di Torino, è diventata nel 1955 la prima donna Ispettrice ai Monumenti d’Italia. Ha coordinato diverse ricerche archeologiche in Turchia, Grecia, Creta, Libia. Una studiosa di grande intelligenza e intuito e dagli interessi molteplici: dalle cretule – grumi di argilla apposti come sigilli sulle chiusure di contenitori per gestire le transazioni e i movimenti di beni tra il IV e il I millennio a.C. nel Mediterraneo e nel Vicino Oriente, studiate dagli archeologi per ricostruire la nascita della burocrazia e dei sistemi di potere nel mondo antico – ai soffitti in gesso decorati a rilievo, utilizzati dal XVIII secolo fino ai primi anni del Novecento nelle cascine del Piemonte meridionale.
Nella casa di Montafia aveva un mare scomparso in cantina: la spiaggia pliocenica fossilizzata, la battigia e lo scoglio. Stupiva per la capacità continua di meravigliarsi e interessarsi alle persone; partiva sempre dalle cose piccole (come la cretula) e conservava tutto.
Una figura intraprendente, curiosa, anticonformista e incredibilmente misteriosa, come tutte le persone che appaiono, a coloro che le hanno conosciute, incrollabili e felici. C’è qualcosa, in quello spazio bianco, che bisogna tentare di raccontare: per scoprire da dove viene, e dove si trova, la possibilità di un pensiero così indipendente e senza timori, che ci salva.
Una produzione de Lo stagno di Goethe - ets e CIRAAS - Centro Internazionale di Ricerche Archeologiche Antropologiche e Storiche Enrica Fiandra - ets nell'ambito di QUADILA Festival ediz. 2024 e in continuità con il progetto "Lezioni recitate"
Scheda della Lezione recitata SPAZI BIANCHI. ENRICA FIANDRA: intuizioni, creatività e scoperte di una scienziata dell'archeologia
con il sostegno di Regione Piemonte, Fondazione CRT e Fondazione Enrico Eandi
con il Patrocinio di Comune di Montafia, Comune di Albugnano, Comune di Moncucco Torinese
e con la collaborazione di Museo Egizio, Università IULM di Milano, Unione Culturale Franco Antonicelli, Associazione la Cabalesta