Ognuno di noi ha un orologio biologico interno che scandisce i tempi della nostra vita quotidiana e che condiziona ogni aspetto fisiologico dei nostri ritmi (il sonno, la veglia, l’orario migliore per mangiare, fare esercizio oppure sport).  Esiste dunque un “tempo giusto per ogni cosa” e per scoprire i segreti e i misteri dell’orologio biologico circadiano e i suoi effetti su salute, ambiente e vita quotidiana, il Dipartimento di Scienze mediche dell’Università di Ferrara ha organizzato un evento aperto a tutta la città e gratuito che si terrà sabato 28 settembre dalle ore 8.30 alla Sala Estense, (piazza del Municipio, 14). 

L’iniziativa, che rientra nell’ambito della rassegna Unife per il Public Engagement, vedrà alternarsi tre tavole rotonde divulgative e interattive condotte da esperte/i di diversi Dipartimenti dell’Università di Ferrara e non solo, e moderate da Nicoletta Carbone, giornalista scientifica di Radio24 e Il Sole24ore. “In medicina, il tempo è stato sempre considerato secondo un percorso di tipo longitudinale, dalla nascita fino alle varie fasi della vita di ognuno di noi – anticipa il Professor Roberto Manfredini, studioso ed esperto di cronobiologia, Professore ordinario di Medicina interna dell’Università di Ferrara, Direttore della Clinica medica dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara e referente dell’iniziativa insieme alla Dottoressa Elisa Ballardini del Dipartimento di Scienze mediche di Unife -. Parallelamente a tutto questo, esiste anche un tempo trasversale, nel quale in ogni momento della giornata le funzioni delle nostre cellule, tessuti e organi, presentano delle oscillazioni ritmiche, caratterizzate da un picco massimo e uno minimo. Il tutto è organizzato da veri e propri ‘orologi biologici’, il principale dei quali è nel nostro cervello, e poi molti altri localizzati praticamente in ogni cellula e organo del nostro corpo”. Nel corso dell’evento si parlerà dunque del ruolo degli orologi biologici, dei ritmi circadiani (da circa-dies, periodo di circa 24 ore) e del corretto funzionamento di questi ritmi per la stabilità e la salute dell’organismo. La maggior parte delle funzioni fisiologiche del nostro organismo, sia pure con differenze legate a età e sesso-genere, è infatti organizzata secondo questo modello. “L’alternanza luce-buio è il principale ‘sincronizzatore’ di ogni funzione biologica – prosegue Manfredini -. Il vantaggio biologico di questa organizzazione ritmica è dato dalla anticipazione. Se un fenomeno è ritmico, allora è predicibile e prevedibile. Quindi, se gli orologi circadiani funzionano in maniera corretta, l’organismo è in grado di anticipare eventuali modificazioni e adattare rapidamente le proprie funzioni in maniera adeguata, mantenendo così una fisiologica stabilità. Ecco perché diciamo che esiste ‘un tempo per ogni cosa’ e abbiamo pensato di dare questo titolo alla giornata. L’organizzazione dei ritmi biologici, che garantisce condizioni di stabilità all’organismo, può essere però disturbata o desincronizzata da fattori esterni, che stanno via via prendendo importanza anche per le complicanze sulla salute. Il cambio fra ora solare e ora legale (e viceversa), il lavoro a turni, la sempre più frequente abitudine di consumare i pasti in finestre temporali sbagliate, l’eccesso di illuminazione nelle ore notturne (sia ambientale che domestica), hanno ripercussioni ad esempio sul sonno (sempre più disturbato ed accorciato) e sul metabolismo. Ma questi problemi non appartengono solamente all’uomo. Anzi, interessa tutti gli esseri viventi sulla terra. Inquinamento luminoso e surriscaldamento globale impattano sul mondo animale, vegetale, sull’intero ecosistema”. Studiosi ed esperti delle varie discipline affronteranno quindi temi connessi al sonno, all’esercizio fisico e allo sport, alla scuola, al lavoro (compresi lavori del tutto particolari, come il mondo dello spettacolo, quello della biologia, il mondo animale, l’agricoltura), e scopriremo anche le meraviglie della paleoecologia.