Quest’anno ricorre il ventesimo anniversario della scomparsa di Armando Tonello (Vittorio 1897 – Venezia 2001), artista vittoriese e veneziano d’adozione che ha attraversato attivamente tutto il Novecento, esponendo ad innumerevoli mostre: dal 1920 a Ca’ Pesaro, alla Bevilacqua La Masa e, successivamente, per cinque volte alla Biennale Internazionale d’Arte di Venezia. Nel lungo corso della sua attività, svolta quasi con riservatezza ma sempre molto intensa, prese parte ad innumerevoli mostre in Italia e all’estero, vincendo numerosi premi e partecipando costantemente alla vita culturale della sua città natale, cui rimase sempre molto legato, e di Venezia.


L’Amministrazione Comunale di Vittorio Veneto ha quindi voluto rendergli “Omaggio” con una iniziativa, curata dal conservatore dei Musei Civici Francesca Costaperaria, che si è aperta il 27 novembre presso la Galleria Civica “Vittorio Emanuele II” con l’esposizione al pubblico, nelle sale in cui sono presenti anche altri autori che con lui hanno condiviso diverse esperienze veneziane, di materiale d’archivio inedito, donato al Comune dalla famiglia dell’artista (fotografie, cataloghi, articoli di giornale, corrispondenza…) e, insieme a quelle già presenti nel percorso museale, di altre opere di Tonello abitualmente conservate nei depositi della Galleria Civica e del Museo del Cenedese. La mostra sarà allestita sino al 27 febbraio 2022.
“Con questo Omaggio ad Armando Tonello”, ha spiegato l’assessore alla Cultura Antonella Uliana, “si intende dunque valorizzare sia l’importante artista vittoriese, sia le collezioni dei nostri musei civici, sia la donazione ricevuta dalla famiglia, oltre che creare un’occasione di collaborazione con una realtà museale di assoluto rilievo, quale quella della Fondazione Querini Stampalia di Venezia, nell’ottica di eventuali sinergie future”.
Armando Tonello nacque a Vittorio Veneto, allora ancora solo Vittorio, nel 1897 e qui studiò alla Scuola d’Arti e Mestieri; si diplomò poi all’Istituto d’Arte di Venezia, dove insegnò dal 1927 fino al pensionamento ed ebbe come allievo anche Emilio Vedova. Si formò nel vivace ambiente artistico veneziano di quegli anni, frequentando Ca’ Pesaro, Palazzo Carminati e Burano, dove strinse anche legami di amicizia con alcuni altri giovani pittori, in particolare Carlo Dalla Zorza. Espose dal 1920 a Ca’ Pesaro, alla Bevilacqua La Masa e, successivamente, per cinque volte alla Biennale Internazionale d’Arte di Venezia. Nel lungo corso della sua attività, svolta quasi con riservatezza ma sempre molto intensa, prese parte ad innumerevoli mostre in Italia (a Vittorio Veneto, Venezia, Padova, Verona, Treviso, Rovereto, Burano, Palermo, Perugia, Roma, Milano, Ferrara, Vicenza, Livorno, Firenze, Rovigo, Arezzo, Belluno, Castelfranco Veneto…) ed all’estero (a Linz, Bruges, Bruxelles, Charleroi, La Louvier, Schaerbeek ed Orléans), vincendo numerosi premi.
Dipinse paesaggi, soprattutto della laguna veneziana e della campagna vittoriese entrambe da lui molto amate, ritratti e nature morte, ora conservati in collezioni private e pubbliche, fra cui i musei di Ca’ Pesaro e della Fondazione Querini Stampalia di Venezia. Si occupò anche di arte sacra: eseguì gli affreschi nell’abside di San Silvestro a Venezia, le pale d’altare delle chiese di Danta nel Cadore e di Debra Marcos in Africa Orientale, l’affresco nel soffitto della parrocchiale di Farra d’Alpago (BL) ed una tela per la chiesa di Sonego, presso Fregona (TV).
Partecipò costantemente alla vita culturale sia della sua natia Vittorio Veneto, cui rimase sempre molto legato, che di Venezia, dove abitò fin dalla gioventù e tenne lo studio vicino a Campo Santa Margherita. Fu tra i fondatori del “magnifico Ordine della Valigia”, con sede al Caffè Gorizia di Venezia, promotore del “Centro Studio Pittori nell’Arte del Vetro” di Murano, diretto da Egidio Costantini, e consulente artistico del “Centro Internazionale delle Arti e del Costume di Palazzo Grassi” a Venezia. Lavorò incessantemente, continuando a dipingere fino alla morte, sopraggiunta nel 2001 all’età di 103 anni.
Per questo “Omaggio ad Armando Tonello”, voluto in occasione del ventesimo anniversario della sua morte, è stato scelto di esporre al pubblico, in alcune bacheche nelle varie sale, del materiale d’archivio inedito, donato alla Città di Vittorio Veneto dalla famiglia dell’artista, e, insieme a quelle già presenti nel percorso museale, altre opere di Tonello abitualmente conservate nei depositi della Galleria Civica “Vittorio Emanuele II” e del Museo del Cenedese.
Nelle bacheche si possono osservare fotografie di Armando Tonello in vari periodi della sua vita, al lavoro ed in compagnia di artisti e di esponenti della cultura del tempo, con particolare attenzione ai pittori di cui si conservano opere in questa stessa Galleria Civica: Carlo Dalla Zorza, Neno Mori, Fioravante Seibezzi, Francesco Scarpabolla, Eugenio Da Venezia, Rino Villa, Filippo De Pisis, Felice Carena, Marco Novati e Juti Ravenna. Sono inoltre esposte, scelte tra le tante scattate in occasione di mostre temporanee, alcune fotografie in cui compaiono opere di Tonello poi entrate a far parte della Collezione Maria Fioretti Paludetti e quindi della Galleria Civica, in particolare: “Giovane cameriere” (Mostra collettiva degli artisti vittoriesi, Vittorio Veneto 1956), “Figura in rosso” (Mostra personale alla Galleria d’Arte Giraldo, Treviso 1965), “Attesa” (Mostra personale antologica alla Galleria ”Nuovo Spazio 2”, Venezia 1986) e “Nostalgia” (Mostra antologica al Centro d’Arte San Vidal, Venezia 1988).
A documentazione simbolica delle innumerevoli mostre cui Armando Tonello ha partecipato, sono presenti alcuni tra i primi cataloghi in cui figurano anche opere dell’artista (XII Mostra di Ca’ Pesaro, 1922; XVIII Mostra dell’Opera Bevilacqua La Masa, 1927; XIX Esposizione dell’Opera Bevilacqua La Masa, 1928) e i cataloghi delle cinque edizioni della Biennale Internazionale d’Arte di Venezia in cui Tonello ha esposto (XXIa del 1938, XXIIa del 1940, XXIIIa del 1942, XXIVa del 1948, XXVa del 1950).
Per ricordare la sua partecipazione alla cosiddetta “Scuola di Burano” vi sono i cataloghi delle mostre del Premio Burano del 1946 e del 1953, tra le tante cui l’artista ha partecipato, il catalogo della mostra retrospettiva di pittori della Scuola di Burano tenutasi a Venezia nel 1966 ed il catalogo della mostra concorso Premio Burano di pittura 1979, alla quale Armando Tonello era stato chiamato ad esporre nella “sala degli invitati, riservata a due artisti di fama internazionale”.
In merito all’esperienza di Tonello nell’”Ordine della Valigia”, si possono osservare l’immagine della famosa “valigia” (in cui si vede, nella parte superiore del fianco, il “Paesaggio” dipinto da Tonello), la fotografia del “Battesimo dell’Ordine della Valigia”, avvenuto a Venezia nel 1947 (con Giusto Benvenuti, Angelo Sara, Mariano Fortuny, Giuseppe Cherubini, Felice Carena e Otello Bertazzolo), il numero unico de “La Valigia” (Venezia 1948) edito nel primo anniversario della fondazione dell’Ordine, che riporta sul retro la firma di Oskar Kokoschka, e il catalogo della mostra “La Valigia ieri e oggi”, realizzata dalla Fondazione Bevilacqua La Masa presso il Museo di Ca’ Pesaro nel 1982.
A testimonianza dell’impegno di Armando Tonello per il “Centro Studio Pittori nell’Arte del Vetro”, “sorto principalmente allo scopo di richiamare l’attenzione sulle infinite possibilità che il vetro e la perfezione tecnica dei maestri vetrai muranesi offrono alla fantasia creatrice di ogni artista”, il quale coinvolse diversi artisti internazionali che fornirono i loro disegni per la realizzazione delle relative opere in vetro, vi sono alcuni articoli di giornale (del 30 ottobre 1952, 12 maggio 1953 e 14 ottobre 1954) ed i cataloghi delle mostre svoltesi a Perugia nel 1953, a Roma nel 1954 ed a Basilea nel 1955.
Infine, sono presenti i cataloghi delle mostre personali di Armando Tonello tenutesi a Vittorio Veneto: presso la Galleria “La Sfera” nel 1972, la Biblioteca Civica nel 1982 ed il Museo del Cenedese nel 1998/1999.
Armando Tonello era molto stimato ed apprezzato non solo come artista ma anche come persona, per la sua umiltà, gentilezza e nobiltà d’animo, cosa ben documentata nella sua copiosa corrispondenza, della quale è qui esposta una piccola selezione in cui si possono riconoscere le firme degli artisti Giorgio Morandi, Felice Carena, Carlo Dalla Zorza, Egidio Costantini, Guido Cadorin, Juti Ravenna ed Eugenio Da Venezia; vi sono poi quelle di Bepi Mazzotti, figura fondamentale per la vita culturale trevigiana e per la tutela del patrimonio storico-artistico e paesaggistico del territorio, di Paolo Rizzi, noto giornalista e critico d’arte, di Camillo De Carlo, grande cultore dell’arte come testimonia lo splendido e affascinante Palazzo Minucci De Carlo, ed infine, significativamente, di Giovanni Paludetti, al quale si deve la Collezione Maria Fioretti Paludetti con cui è nata la Galleria Civica “Vittorio Emanuele II”.
In occasione di questo “Omaggio”, alla Galleria Civica “Vittorio Emanuele II” si possono ammirare le seguenti opere di Armando Tonello, alcune delle quali sono abitualmente esposte al pubblico mentre altre di consueto vengono conservate nei depositi della Galleria Civica e del Museo del Cenedese: in Sala Tonello, Nostalgia, 1930 ca., Attesa, 1935, Figura in rosso, 1935, Giovane cameriere, 1938, La prova dell’abito, 1938 ca., Uomo canuto in camicia bianca, 1940 ca., Ritratto d’uomo bruno, anni ’60, Paesaggio vittoriese, 1986; in Sala Seibezzi, Orti a Mazzorbo, 1930, Colline a Vittorio Veneto, 1955, La collina di San Lorenzo, 1955, Paesaggio, 1965; in Sala Hollesch, Bozzetto per il soffitto della chiesa di Farra d’Alpago, anni ’30 (?), Pescatore, 1934, Studio per figure, 1935, Vecchia Signora, 1935, Figura maschile, 1942, Autoritratto, 1958, Paesaggio, 1968, Paesaggio lagunare, 1970; in Sala del Polittico dei fiori, Madonna col Bambino (disegno preparatorio per l’affresco della Cappella Basaglia nel cimitero di Venezia), anni ’50; in Sala Vittoriese, Fiori, 1950 ca.; e in Sala Risorgimento, Ritratto di Maria Fioretti Paludetti, 1984.