100 fotografie di Salvatore Giò Gagliano per non dimenticare come le leggi razziali abbiano trovato in Germania, attraverso l'ideologia nazista e il conseguente Project Action T4, un triste precedente alla persecuzione degli ebrei. Un precedente non molto conosciuto su cui è più che mai necessario riflettere. Durante il periodo nazista infatti la persecuzione, in questo caso condotta in segretezza o spacciata per cura sperimentale, aveva investito persone la cui vita secondo il regime era stata bollata come indegna di essere vissuta: tra queste rientravano anche i disabili, in particolare quelli ricoverati in ospedali di stato e case di cura. Foto e servizio di Paola Zorzi 

Se pensiamo a come oggi il tema della disabilità non sia più sentito come qualcosa di estraneo alle nostre vite, che tocca cioè solo determinate fasce di persone, ma siamo consapevoli che nella vita di ognuno di noi ci sono periodi in cui la disabilità entra a  far parte della nostra esperienza in quanto bambini o anziani non ancora o non più autosufficienti, o ancora a causa di un incidente o di una malattia che possono determinare periodi di disabilità più o meno  lunghi. Allora possiamo tracciare un confine tra ciò che accadde ma che va ricordato e una nuova prospettiva a cui guardare le cose perché è proprio in questi frangenti, nel momento in cui ci misuriamo con la disabilità, che ci rendiamo conto dei limiti e/o del grado di civiltà raggiunto da una società.

 

Mostre come queste però ci fanno anche riflettere perché nelle pratiche quotidiane ancora troppi sono i retaggi culturali del passato, ancora troppi i canoni selettivi che senza neppure andare a sfiorare le problematiche reali connesse ad una disabilità (oggi in teoria garantita da legislazione), con superficialità e ipocrisia vengono sfruttati per emarginare o selezionare person/ale a partire da criteri a dir poco discutibili. 

Il condizionamento culturale imperversa in un presente che ama presentarsi patinato e perfetto, stereotipi a cui tutti dovrebbero essere indotti ad adeguarsi... e mentre la società in molti casi non si dimostra in grado di garantire il necessario si sprecano parole, punteggi, graduatorie a giustificare con "i primati" la penuria di posti di lavoro e di chissà che altro.

Non a caso le fotografie di Salvatore Giò Galliano, pur trattando una barbarie del passato, sono un monito per il presente. Del resto per  l'artista l'esperienza della disabilità è qualcosa con cui ha a che fare tutti i giorni. Attraverso il suo lavoro di educatore infatti ha sempre cercato un'interazione artistica attiva 

con i ragazzi, le persone con cui opera e la società. 

Ma nello specifico di  Project Action T4 scrive Ambra Torriani a introduzione della mostra "Il loro corpo non rientrava nei canoni estetici della razza ariana, la loro voce stonava con la Veltanschauung dell'epoca. I disabili furono inseriti nel Project Action T4 così usati come cavie da laboratorio..."

Un invito a riflettere sui confini mai così netti che ci separano dalla cosiddetta normalità, un problema questo sì culturale che estende le sue lunghe ombre su molti aspetti della vita umana.

 

Project Action T4

Un progetto di Salvatore Giò Galliano

 

Sedi espositive:

Genova

Project Action T4 | Proiezione video 

Segrete tracce di Memoria XIV edizione 2022 

a cura di Virginia Monteverde.  

 

Torre Grimaldina, Palazzo Ducale, Genova 

dal 21 gennaio al 06 febbraio 2022.

 

Vercelli

Project Action T4 | Mostra fotografica 

a cura di StudioDieci | not for profit | citygallery.vc  

dal 28 al 30 gennaio 2022

 

Cento

Project Action T4 | Proiezione video

www.comune.cento.fe.it 

a cura di Sixteen art & more