11.658 connazionali iscritti all’Aire nel 2021 hanno visitato gratuitamente un museo o un parco archeologico pubblico in Italia. A confermare la cifra è il Ministro del turismo Massimo Garavaglia nella risposta alla interrogazione con cui Fucsia Nissoli (Fi) chiedeva aggiornamenti sull’applicazione della Legge di bilancio 2020 che istituì un fondo specifico con una dotazione di 1,5 milioni di euro per ciascuno degli anni 2021, 2022 e 2023, per dare la possibilità agli italiani residenti all'estero di accedere gratuitamente alla rete dei musei, delle aree e dei parchi archeologici di pertinenza pubblica.


“Al riguardo, i miei uffici si sono coordinati con quelli del Ministero della cultura che hanno rappresentato di aver avviato, attraverso la propria competente direzione generale, la rilevazione degli accessi gratuiti dei cittadini italiani residenti all'estero e il monitoraggio dei conseguenti oneri economici”, si legge nella risposta del Ministro. “Per quanto attiene al numero di accessi gratuiti degli iscritti Aire ai musei e alle aree e parchi archeologici di pubblica pertinenza, il Ministero della cultura ha rilevato nel periodo maggio-novembre 2021 un numero di visitatori pari a 11.658 unità, per un importo complessivo corrispondente a 122.000 euro”.
Gli italiani residenti all'estero e gli italo-discendenti, continua Garavaglia, “rappresentano il brand Italia nei confronti di potenziali nuovi turisti in ingresso nel nostro Paese, essendo in loro vive le tradizioni dei vari luoghi di provenienza”, atteggiamento provato dai dati: “il numero dei turisti che vengono in Italia per visitare parenti e amici è passato complessivamente da circa 10 milioni nel 2018 a 10,4 milioni nel 2019 (dati Enit)”, riporta Garavaglia.
“In sostanza, - prosegue il Ministro – il turismo delle radici rappresenta un elevato potenziale di crescita e di rilancio del settore turistico, perché è lontano dal turismo di massa e predilige quell'Italia meno nota, fatta di paesi e luoghi natii che, spesso, sono in via di spopolamento. In tal senso, si può contribuire a valorizzare borghi e piccole cittadine con l'effetto di rivitalizzarne l'economia locale e l'indotto, le attività imprenditoriali e l'occupazione di tal i territori. Per tali ragioni, - ricorda – il Ministero del turismo è favorevole a collaborare con le altre amministrazioni competenti in materia, tra le quali il Ministero della cultura e il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, per promuovere il cosiddetto “turismo delle radici”. A tal fine, a esempio, stiamo collaborando con le due amministrazioni indicate e con l'Enit all'interno di un dedicato tavolo tecnico sul turismo di ritorno, per realizzare il progetto del “Turismo delle radici” che, all'interno del PNRR ha una dedicata linea d'investimento, pari a 20 milioni di euro riguardante l'”Attrattività dei Borghi” (Missione 1, Componente 3, Investimento 2.1), di cui il Ministero della cultura è l'amministrazione titolare. Tale progetto si concluderà nel 2024, anno che potrebbe essere inaugurato come “Anno delle radici”: un'opportunità – conclude il Ministro – per attirare i “turisti delle radici” con una serie di eventi dedicati da parte dei territori, anche per favorire l'economia locale e valorizzare i borghi e le realtà locali”.