Il Museo della Memoria, Assisi 1943-1944” continua il suo viaggio negli Stati Uniti. Il Museo, ideato e curato dalla giornalista Marina Rosati e realizzato dall'Opera Casa Papa Giovanni, fondazione della Diocesi di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino, racconta la storia dei 300 ebrei salvati grazie allo spirito dell’accoglienza francescana di Assisi.


La mostra che si è aperta all’Istituto Italiano di Cultura di New York consentirà, attraverso la riproduzione di alcuni pannelli, di conoscere e approfondire l’opera di salvezza portata avanti, subito dopo l’8 settembre del 1943, dalla chiesa di Assisi e da tanti cittadini. Si parla dell’operato di don Aldo Brunacci, già fondatore dell’Opera Casa Giovanni che negli anni ha mantenuto viva questa memoria, dell’allora vescovo monsignor Giuseppe Placido Nicolini che tirò le fila dell’organizzazione clandestina, di padre Rufino Niccacci, frate minore, padre guardiano del convento di San Damiano, degli ordini religiosi, del frate conventuale padre Michele Todde e tutti gli altri che si prodigarono per salvare la vita a tante persone, destinate altrimenti alla deportazione. Uno spazio importante è dedicato anche a Luigi e Trento Brizi, i tipografici assisani che stamparono i documenti falsi per gli ebrei.
La mostra, in programma sino all’8 giugno, oltre agli scritti in italiano e inglese, presenta anche una parte video con le interviste ad alcuni dei protagonisti, raccolte prima della loro scomparsa, che raccontano direttamente cosa fecero per salvare gli ebrei, oltre a degli approfondimenti sul periodo storico. Ogni pannello ha poi il QR Code così da rendere più agevole la lettura delle tante storie, situazioni, difficoltà ed anche gioie che gli ebrei e la città di Assisi vissero in quel drammatico periodo storico.