Dal 1848 la Svizzera ha una costituzione democratica. La mostra guida attraverso 175 anni di Costituzione federale concentrandosi sui diritti fondamentali e sui diritti civili. Invita a confrontarsi in modo giocoso con la carta fondamentale della Svizzera, che nel corso del tempo è stata rinegoziata più volte e che continua a influenzare la nostra vita quotidiana fino a oggi – più di quanto probabilmente si creda.

Nel 1848 nacque lo Stato federale svizzero e con esso la prima Costituzione federale, la legge fondamentale del Paese e il cuore di ogni democrazia. Contemporaneamente, la Costituzione federale in Svizzera è soggetta a un’evoluzione costante e viene continuamente modificata dall’elettorato. I cambiamenti della società e i conflitti politici furono all’origine di diverse revisioni costituzionali.

La Costituzione federale venne alla luce dopo soli 51 giorni di trattative tra il febbraio e l’aprile del 1848. Il 12 settembre 1848 fu promulgata dalla Dieta, dopo che era stata votata nei Cantoni. Furono eletti il Consiglio nazionale e il Consiglio degli Stati e venne nominato il primo Consiglio federale. È una storia che è già stata raccontata molte volte. Per questo l’esposizione del Museo nazionale si concentra sull’istituzione dei diritti fondamentali e dei diritti civili. La prima Costituzione menzionava esplicitamente solo alcuni diritti fondamentali, come la libertà di stampa o la libertà di religione. Per di più i diritti civili – ad esempio il diritto di voto ed eleggibilità, la libertà di domicilio o il servizio militare obbligatorio – inizialmente furono riconosciuti soltanto ai cittadini maschi di fede cristiana.

 

 

Ci sono voluti decenni di discussioni e controversie politiche per fare della Costituzione federale la carta fondamentale della maggioranza del Paese. Per questo sono stati necessari numerosi adeguamenti e integrazioni e due revisioni totali. Lungo il percorso, tuttavia, non cambiò solo la costituzione del Paese, ma anche la forma di organizzazione dello Stato. Se nel 1848 lo Stato federale era ancora una democrazia rappresentativa, con l’introduzione del referendum facoltativo nel 1874 e del diritto di iniziativa nel 1891 la Confederazione assunse la forma di una democrazia diretta.

Nel 1971 furono riconosciuti pieni diritti civili anche alle donne. All’improvviso la base della democrazia elvetica raddoppiò. Solo tre anni dopo, lo sviluppo dei diritti fondamentali in Svizzera ricevette un ulteriore impulso. Dal 1974, la ratifica della Convenzione europea dei diritti dell’uomo ebbe un’influenza decisiva sulla giurisprudenza elvetica. Diritti fondamentali più recenti, come la protezione della sfera privata o il diritto a un processo equo, furono introdotti nella Costituzione federale con la revisione totale del 1999.

La Costituzione federale influisce più di quanto si è portati a credere sulla vita quotidiana delle persone. I diritti fondamentali definiscono il campo d’azione dello Stato e proteggono da interventi statali sproporzionati. Nell’esposizione, quattro giochi interattivi permettono di affrontare i temi dell’acquisizione della cittadinanza, dei limiti della libertà di espressione, della protezione della sfera privata o del diritto a un processo equo.

Il Museo nazionale Zurigo offre così la possibilità di ripercorrere la movimentata storia della Costituzione federale sperimentando in modo ludico cosa significhi godere o meno di diritti fondamentali. La Costituzione federale è molto più di un venerabile documento. Fa parte della nostra vita e riguarda tutti noi. In questo senso, per il compleanno della Confederazione auguriamo a tutte e tutti tanti diritti!