Sabato 29 giugno Nomadic Landscape / Salute e Paesaggio,  progetto nomadico di arte contemporanea,  ha toccato come sua quarta tappa lo spazio comunale gestito dall'Ass. "Idea Salute" di Brescia. Nomadic Landscape a Regeneration Way è un progetto ideato e portato avanti  da Francesca Conchieri e Mauro Cossu  per P.I.R. Post Industriale Ruralità, un'Associazione culturale nata nel 2012 per la gestione delle ex fornaci di Scianica di Sellero di proprietà del Comune, Comune situato in media val Camonica (BS). Anche questa tappa assolve alla mission di questa associazione che non vuole "creare situazioni di sola conservazione, ma creare incubatori nei quali sperimentare soluzioni per far vivere luoghi ex industriali, verso una nuova ruralità contemporanea e sostenibile". Testo e foto Paola Zorzi. 

La tappa coinvolge Brescia che con Bergamo quest'anno è stata eletta capitale italiana della cultura 2023. Nello specifico gli spazi  di Idea Salute, pur essendo situati a pochi minuti dal centro cittadino, godono di una vasta area verde,  compreso un sito boschivo dove hanno luogo centri estivi per ragazzi e altre attività. Un'area verde comunque aperta a tutti  coloro che usufruiscono dei vari servizi che l'Associazione fornisce ai cittadini.

 

 

L'approccio di  Nomadic Landscape è quello di immergersi in un luogo, nella sua storia, attività e sensibilità attraverso il linguaggio mediato  dell'arte contemporanea cercando così di individuare sia connessioni, sinergie, potenzialità che le problematiche che investono la società contemporanea. 

Le opere presenti in questo contesto hanno la particolarità di essere "site specific", di connettersi cioè direttamente alla specificità e al contesto del luogo.

Per questa tappa bresciana di Nomadic Landscape/Salute e Paesaggio presso Ass. Idea Salute sono stati coinvolti gli artisti Francesca Conchieri, Mauro Cossu, Domenico Pievani, Patricia Smith e Paola Zorzi.

 

Le opere:

Francesca Conchieri ha individuato un luogo appartato, quasi un fugace vicolo cieco a cui si accede attraverso una scala e che si apre su di una piccola camera per poi scontrarsi con la griglia di un cancello  limitrofo ad un parcheggio sotterraneo. Un luogo polveroso e poco attraente che l'artista è riuscito a trasformare completamente. In seguito all'intervento questa specie di seminterrato si è trasformato in un tempio sui generis: un luogo di pulizia formale, cromatica e materica che invita alla riflessione e al rispetto. Evidente, anche tramite la documentazione fornita dall'artista stessa, l'analogia con il bellissimo pozzo sacro di Santa Vittoria di Serri (CA) di epoca paleonuragica. Questo il titolo e il testo dell'artista relativo all'installazione: "Convergenza -  nascita di un pozzo sacro / constatazione del processo / atto di cura che palesa il cambiamento / epifania e archeologia".  Il grigio del cemento risulta così interrotto a metà scalinata dal bianco,  prologo rivolto alla piccola stanza su cui è posto un recipiente trasparente contenente acqua pura. Frontalmente, a coprire in parte la griglia di fondo, è sospeso un rettangolo, sempre bianco, mentre quasi a sorpresa si rimane catturati visivamente dal cerchio bianco dipinto sul soffitto. E, in questo intercalare di grigio e bianco da cui emergono forme ed  ombre, per un attimo si ha l'impressione di assistere ad un'evoluzione contemporanea di un'opera Maleviciana. Un'installazione in cui la purezza delle forme si impone attraverso un bianco primigenio, intonso, quasi una possibile alternativa che metaforicamente vorrebbe estendersi ad un mondo troppo sovente corrotto.  Un'installazione che si presta ad  essere fruita quale luogo di riflessione, meditazione e comprensione da cui trarre nuova energia e rigenerazione. 

L'opera site specific di Mauro Cossu è invece una scala elicoidale posta in esterno, realizzata in legno ad incastro senza uso di chiodi. Alla sua sommità è presente una cuffia attraverso cui ascoltare una registrazione sonora attinente al luogo.  Salire su questa scala implica dunque il  poter fruire di un particolare e inusuale paesaggio sia visivo che sonoro. 

Scrive l'autore: "Filastrocca in cuffia. Far scale per il musicista è  imprescindibile esercizio, / per noi una pratica salutare, con le dovute eccezioni. / Pur sapendo o non sapendo dove andare, ora si scende ora si sale: / c''è tanto da vedere e da ascoltare!"

Nel vicino sito boschivo troviamo invece l'installazione di Domenico Pievani "Il bosco dell'esercizio. / 7 movimenti per un'arte della terra / Un'opera come possibile dialettica tra "Terra e Mondo" / Paesaggio come luogo incerto // alberi //  un libero percorso tra gli alberi / in attenzione e ascolto // Il corpo si fa paesaggio il paesaggio una carta delle emozioni // gettato // gettare semi / per un nuovo sguardo sul paesaggio / verso un giardino come "Architettura dell'anima"". Le immagini fotografiche presenti  in questa installazione si riferiscono ad una ricerca sull'interazione del libero movimento dei corpi in un dato spazio. I corpi si muovono cercando un equilibrio tra libero movimento dato da impulsi fisici e una sua formalizzazione quasi rituale.  Il riferimento è allo studio "parateatrale" condotto da  Jerzy Grotowski  a Wroclaw (Polonia). Si tratta di pratiche che fuoriescono dalle tradizionali classificazioni, costituite da piccoli gruppi che in genere non prevedono spettatori non partecipanti e che assolvono al concetto di "cultura attiva" dove cioè lo spettatore non è più passivo ma invitato a "fruire" nel senso etimologico del termine. La parola fruizione ha infatti la sua radice nel  latino "frui" frutto  qui esteso nel suo  significato polisemico di "portare a frutto", integrare...  Una ricerca testimoniata dall'artista attraverso questa installazione di rare immagini fotografiche in bianco e nero.

Patricia Smith per la realizzazione del suo lavoro ha voluto misurarsi per un dato periodo di tempo con il luogo. Ne è emersa una mappa olistica in cui i riferimenti geografici si sovrappongono alle impronte di elementi naturali prelevati in loco e a segni che testimoniano di un approccio emotivo a questo luogo.  Ma l'opera si interroga anche sul rapporto tra conoscenza, micro e macro, sull'interconnessione di queste due  dimensioni es/istenziali la cui interazione è inevitabile nonostante sottesa e sovente invisibile. Questa infatti emerge ai nostri sensi in modalità mediate, non sempre attestate da corrispondenze univoche, non sempre immediatamente comprensibili. Titolo dell'opera su cui meditare: "Cosa sappiamo sulla integrazione della conoscenza: fusione di prospettive organizzative micro e macro".  

Paola Zorzi presenta invece due stampe fotografiche in scala 1:1  relative al progetto "Un metro quadrato di terreno". Si tratta delle immagini di un metro quadrato di terreno - Sezione botanica - osservato nel corso della prima tappa di Nomadic Landscape svoltasi nel sito boschivo di Candelo (Biella) nel 2022;  mentre per la sezione "Zone di confine"  il metro quadrato di terreno preso in considerazione è quello osservato al  Centro 3T di Sellero (BS) durante il festival "A perdita d'occhio" (2022). Le immagini fotografiche in questione risultano sovrapposte al prato gestito dall'Ass. Idea Salute che, fra l'altro,  tra i suoi futuri progetti  include quello di realizzare un orto botanico. Documentazione dettagliata dei due metri quadrati di terreno citati è visibile sul sito www.databasebiodiversity.it mentre quella del metro quadrato appena rilevato in situ lo sarà a breve. Accanto a questo progetto è stata presentata un'opera più concettuale dal titolo "Uguale ma non lo stesso: due quadrati uguali che si vorrebbero sottratti alla comune tendenza del nostro tempo ad appiattire tutto.  "La produzione in serie, nonostante estremamente efficiente e funzionale, induce talvolta a pensare superficialmente  che tutto sia uguale e intercambiabile in un avvicendarsi di usa e getta che non di raro, per estensione, finisce per coinvolgere anche gli esseri umani...".  L'opera è accompagnata da un testo più esteso sul concetto di similitudine che investe anche il pensiero scientifico. (Dei due quadrati sono fornite anche le coordinate satellitari).

Come in tutte le tappe di Nomadic Landscape è riscontrabile la presenza del bungalow/museo in legno monta/smonta installato per esplorare le dinamiche post industriali dei luoghi e delle loro comunità. Nomadic Landscape infatti sperimenta processi di rigenerazione urbana e di partecipazione.

L'inaugurazione di sabato 29 luglio, oltre alle visite guidate protrattesi durante l'arco di tutta la giornata, comprendeva  il concerto serale per "Bicicletta preparata e fiati sospesi" di Mauro Cossu.

Nomadic Landscape /Salute e Paesaggio - Luglo-Settembre 2023 presso: Ass. Idea Salute Via Giuseppe Bartoli 12, Brescia.

Aperture: 

mercoledì 9,16,23,30 agosto e 6 settembre dalle h.11:00 alle h.17:00 (è gradito appuntamento) 

domeniche 6,13,20,27 agosto e 10 settembre dalle h.11:00 alle h.19  

Per approfondimenti e informazioni: www.nomadiclandscape.altervista.org

 

Ass. P.I.R. www.postindustriale.it 

This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it. Tel +39 338 3853762/+39 324 0990943 

 

Nella foto il Dottor Cosimo Calavita di Idea Salute e l'artista Francesca Conchieri.