Riparazione, riutilizzo e trasformazione: una nuova mostra al Museo nazionale Zurigo passa in rassegna i metodi dell’economia circolare, dall’età della pietra fino ai nostri giorni. Benché la nozione sia relativamente recente, l’economia circolare è esistita fin dall’inizio della storia umana. Anche i nostri antenati producevano rifiuti e inquinavano l’ambiente. Ma prima dell’odierna società dell’usa e getta e del consumo, il modo in cui venivano gestiti gli oggetti e le risorse era dettato da penuria e scarsità. Per quanto possibile, gli oggetti venivano riciclati, riparati, adattati e riutilizzati.

Cosa succede quando i nativi digitali creano una mostra? Vanno alla ricerca dei pixel e li trovano nella collezione di media art del Kunsthaus di Zurigo. Dal 7 giugno al 29 settembre 2024 il Kunsthaus presenta undici opere che respirano lo spirito del nuovo millennio. Un'offerta per gli appassionati d'arte, i fan dei video e i nerd della tecnologia. Si potrebbe definirlo un tesoro nascosto: la collezione di media art del Kunsthaus Zurich è una delle più grandi della Svizzera. Luca Rey , assistente di ricerca nella collezione grafica, e Éléonore Bernard, restauratrice di media, scoprono la collezione, che comprende oltre 600 oggetti, e curano insieme la loro prima mostra. Le undici opere selezionate per “Born Digital” sono state tutte realizzate tra il 2000 e il 2005.

Il momento è finalmente arrivato: Villa Flora riapre le sue porte. La leggendaria casa del collezionista risplende di nuovo splendore e fa ritornare a Winterthur i tesori della Fondazione Hahnloser/Jaeggli. Dal 23 marzo 2024 il Kunst Museum Winterthur espone nella sua terza sede capolavori di Cézanne, van Gogh, Manet, Redon, Bonnard, Monet, Vallotton, Matisse e altri.

L’artista Monika Emmanuelle Kazi è la vincitrice dell’edizione 2024 del Premio istituito dalla Fondazione Bally in collaborazione con il MASI per promuovere il mondo artistico e creativo in Ticino e in Svizzera. Il 26 maggio prossimo inaugura a Palazzo Reali “Mimesis of Domesticity”, la mostra di Monika Emmanuelle Kazi, vincitrice dell’edizione 2024 del Bally Artist Award. Per l’occasione, l’artista ha creato nella storica Sala Mattoni al piano terra del palazzo un nuovo gruppo di installazioni che evoca un interno domestico.

Testo di Carlotta Cernigliaro - Le trappole sono condizioni o situazioni che limitano la libertà, l'autonomia o il benessere degli individui, spingendoli in una impasse da cui è difficile o impossibile uscire.

Dal punto di vista esistenziale, le trappole possono essere associate a situazioni di alienazione, inautenticità o angoscia, in cui l'essere umano si trova intrappolato in schemi di pensiero o comportamento che non rispecchiano la sua natura autentica o le sue aspirazioni più profonde. Possono derivare da pressioni esterne, da norme sociali o da convenzioni culturali che limitano la libertà individuale e impediscono la piena realizzazione di sé.

Leonardo Da Vinci, pittore, inventore, scrittore, un uomo che ha fatto la differenza nel rinascimento, protagonista fino ai giorni nostri, visto che le sue invenzioni hanno fatto non solo la storia ma cambiato per sempre la nostra realtà. Dal paracadute, alle eliche per aerei, ai trattati medici, Leonardo è un artista a tutto tondo. La nuova produzione immersiva a Zurigo porta a fare un viaggio nella storia a trecentosessanta gradi, passando in rassegna una vita dedicata allo studio e alla genialità del maestro indiscusso del suo tempo.

Nella Wasserkirche di Zurigo l'artista svizzero Taiyo Onorato presenta la sua installazione video “Water World” nell'ambito del progetto artistico ART FLOW. Nel suo progetto l'artista si concentra sullo spazio fluviale che la Limmat ha creato nel corso di milioni di anni. Il cambio di prospettiva decisamente scelto sotto la superficie dell'acqua crea un nuovo accesso e visibilità della vita dentro e sul fiume. L'acqua è presente anche nello spazio espositivo: Onorato trasmette i risultati della sua ricerca video attraverso un sofisticato complesso installativo, il cui fulcro è un acquario riconvertito. Ciò crea uno spazio di esperienza coinvolgente e multi-prospettiva nella Chiesa dell'Acqua, che invita i visitatori a sperimentare viste insolite del fiume.

LUGANO. Inaugura il 13 aprile presso la limonaia di Villa Saroli, alle ore 18.30, la mostra Mostra Entre-deux curata da Nairi Arzoumanian e Daphné Bengoa e organizzata dall’Istituto Internazionale di Architettura. La mostra sarà visitabile fino al 9 maggio 2024.

La pandemia di Covid-19 ha amplificato l'importanza del concetto di spazio abitativo, mettendo in risalto la fluidità dei confini tra interno ed esterno, pubblico e privato. Siamo stati costretti a vivere in uno spazio limitato, ma allo stesso tempo abbiamo cercato nuove forme di comunicazione e interazione. In questo contesto, l'entre-deux, emerge come un’idea ancora più rilevante, riflettendo la complessità dei confini spaziali e la necessità di adattarsi a nuove modalità di vita.

L'artista austriaca Kiki Kogelnik (1935–1997) era in anticipo sui tempi. Le donne, ha detto, dovrebbero comportarsi come samurai. Lei stessa ha adottato un approccio combattivo nei confronti dei materiali, dei colori e delle convenzioni sociali.

DALL'ESPRESSIONIMO AL POP
Kogelnik lavorò inizialmente come pittore espressionista e si trasformò in un vistoso rappresentante della pop art. Ha sperimentato le tecniche del collage e dell'aerografo, con nuovi materiali come il vinile oltre che con il materiale tradizionale della ceramica, è riuscita ad anticipare in modo visionario temi oggi più attuali che mai: questioni di genere e identità sessuali, questioni etiche relative alla ricerca d’avanguardia, soprattutto nella diagnostica medica, razionalizzazione e miniaturizzazione attraverso la robotica.








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