Davanti a una mobilità italiana verso l’estero che non si arresta (gli italiani nel mondo sono aumentati del 76,6% in 15 anni) la politica italiana è chiamata a riflettere: quali sono le motivazioni che spingono i nostri connazionali a scegliere l’espatrio? Se lo domanda anche il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, intervenuto il 27 ottobre alla presentazione del Rapporto Italiani nel mondo, della Fondazione Migrantes. “Durante ogni fase del cambiamento del paese abbiamo assistito a flussi migratori: è fondamentale riflettere sulle motivazioni che spingono gli italiani a scegliere di trasferirsi all’estero”, afferma Conte sottolineando che il Rapporto “ha una sensibilità di lettura rispetto ai dati e consente di studiare il fenomeno da tante prospettive”.

Una di queste è sicuramente quella delle nuove generazioni: “La vecchia emigrazione italiana è collegata a quella di molti giovani che scelgono di partire per l’estero. Dobbiamo costruire le condizioni per dar loro la possibilità di tornare in Italia. La scelta di usare il termine ‘mobilità’ al posto di ‘emigrazione’ racchiude l'idea di circolarità e abbraccia questa prospettiva di ritorno. Al di là delle limitazioni di questo periodo per la nuova mobilità, vorremmo una strada non a senso unico ma percorribile in entrambi le direzioni”. E in un momento così difficile come quello che stiamo vivendo, segnato dalla pandemia, “l’Italia ha bisogno di chiamare a raccolta le proprie energie migliori e, tra queste, ci sono senz’altro le energie di tanti giovani che sono in questo momento all’estero. A loro - sottolinea il premier - dobbiamo offrire delle opportunità, assistenza, servizi, attraverso Ambasciate e Consolati, e quindi anche incentivi a rientrare nel nostro Paese. Il Governo sta lavorando per prevedere nuove opportunità in questo senso, nonché per aggregare i migliori ‘talenti’ e sollecitarne la collaborazione per il rilancio delle imprese nazionali, in particolare nel Mezzogiorno”. Citando infine lo scrittore siciliano Vincenzo Consolo (“L’emigrazione è il cammino delle civiltà”) Conte saluta “tutti gli italiani che soggiornano, vivono, lavorano nei cinque continenti, i quali in particolare in questi tempi, non hanno mancato di far sentire la loro vicinanza e di contribuire - anche finanziariamente - alla risposta pronta e decisa dell’Italia”.