“I bambini in Afghanistan hanno sofferto a lungo in maniera sproporzionata per le crisi umanitarie, di sicurezza, sociali ed economiche che hanno colpito il paese per decenni. La loro sofferenza non è affatto finita e hanno bisogno del nostro aiuto”. Così Henrietta Fore, Direttore generale UNICEF, intervenuta ieri all’High Level Ministerial Meeting sulla situazione umanitaria in Afghanistan.


“Circa 10 milioni di ragazze e ragazzi dipendono dall’assistenza umanitaria per sopravvivere”, ha aggiunto. “Almeno 1 milione di bambini soffrirà di malnutrizione acuta grave quest’anno e non sopravviverà senza cure. Circa 600.000 persone, più della metà bambini, sono state sfollate a causa del conflitto quest’anno. Il numero di bambini non accompagnati o separati è in aumento”.
“Stiamo ricevendo notizie informali sul reclutamento di bambini dalle parti in conflitto e siamo preoccupati che i bambini possano essere esposti a maggiori rischi di gravi violazioni dei loro diritti”, ha proseguito Fore, sottolineando come “senza azioni urgenti, la terribile situazione che stanno affrontando i bambini dell’Afghanistan probabilmente peggiorerà nei prossimi mesi a causa di grave siccità e scarsità d’acqua, delle preoccupazioni sui finanziamenti per dare continuità ai servizi di base, dell’inizio dell’inverno e delle conseguenze della pandemia da COVID-19”.
Alla comunità internazionale, il direttore dell’Unicef ha chiesto di “aumentare il supporto alle agenzie umanitarie delle Nazioni Unite e ai loro partner per poter proseguire e ampliare i programmi salvavita e altri fondamentali per i bambini e le famiglie che hanno bisogno di aiuto”. Questo perché “è necessaria una robusta risposta umanitaria per proteggere gli importanti traguardi di sviluppo raggiunti negli ultimi anni, mentre si piantano i semi per una stabilità di lungo periodo. Per esempio, il numero di scuole in Afghanistan è triplicato dal 2002 e le iscrizioni sono aumentate di dieci volte negli ultimi 20 anni, raggiungendo almeno 10 milioni di bambini oggi – comprese circa 4 milioni di ragazze”.
“Questi – ha rimarcato Fore – sono progressi importanti che non possiamo perdere per i bambini del paese e su cui dobbiamo continuare a costruire perché c'è molto più spazio per crescere. Oltre 4,2 milioni di bambini non vanno a scuola. Secondo i nostri ultimi dati, circa il 50% delle ragazze in Afghanistan non ha mai avuto accesso all’istruzione primaria. Questo deve cambiare. Proteggere e portare avanti i diritti delle ragazze e delle donne sono aspetti essenziali del lavoro umanitario. Continueremo a far pressione e monitorare la sicurezza e l’accesso ai servizi di base di donne e ragazze e la possibilità delle insegnanti e operatrici sanitarie di tornare al lavoro”.
L’Unicef, ha ricordato Fore, “è in Afghanistan da oltre 70 anni, lavorando nel paese per fornire diversi interventi umanitari e di sviluppo di base. Sappiamo cosa deve essere fatto per i bambini e possiamo farlo con i nostri partner, finché avremo il pieno sostegno finanziario, il trasporto delle forniture e del personale e il pieno accesso umanitario per raggiungere in sicurezza chi ne ha bisogno. È necessario che l’aiuto non venga politicizzato - la priorità delle decisioni di finanziamento dovrebbe essere basata innanzitutto sui bisogni. Dobbiamo cercare modi per fornire assistenza tempestiva e sostenuta su larga scala. Questi sforzi comprendono: ampliare i nostri programmi per fornire a più bambini, donne e famiglie accesso a cure mediche, supporto nutrizionale, protezione, alloggio, istruzione, acqua e servizi igienico-sanitari. Stiamo esplorando possibilità per tenere a galla i servizi essenziali, attraverso uno sforzo "di tutta l'organizzazione" - umanitario e di sviluppo”.
“Stiamo già vedendo i risultati. Nelle ultime due settimane, - ha spiegato il direttore dell’Unicef – abbiamo fornito a 170.000 persone colpite da siccità acqua sicura da bere e impiegato team sanitari mobili in 14 province per continuare a fornire servizi sanitari di base a bambini e donne. Durante l’ultima settimana di agosto, l’UNICEF ha fornito cure terapeutiche salvavita a 4.000 bambini sotto i 5 anni gravemente malnutriti e sono iniziate le missioni su strada. Niente di questo lavoro sarebbe stato possibile senza la dedizione dei nostri operatori in prima linea sul campo, soprattutto lo staff nazionale. Rimangono impegnati ad aiutare i bambini, spesso mettendo a repentaglio le proprie vite. Abbiamo un enorme debito di gratitudine nei loro confronti e faremo tutto il possibile per garantire la loro sicurezza e protezione”.
Per favore, aiutateci”, ha concluso. “Non c’è mai stato un momento più urgente per attivarsi per i bambini dell’Afghanistan e le persone che li aiutano. Senza il vostro supporto, i servizi essenziali si fermeranno e il paese scivolerà ulteriormente nel caos. Il mondo non può permettere che questo accada di nuovo".