L’Italia aderirà alla Convenzione di Vienna e questo si tradurrà in minori oneri e barriere all’esportazione per le 7.500 imprese italiane del settore orafo.
Il 16 settembre scorso, infatti, il Consiglio dei Ministri ha approvato il disegno di legge di adesione della Repubblica italiana alla Convenzione sul controllo e la marchiatura degli oggetti in metalli preziosi fatta a Vienna il 15 novembre 1972.
Con questo atto si dà avvio all’iter legislativo che porterà l’Italia, dopo un percorso di circa 10 anni, all’atto finale della ratifica della Convenzione di Vienna.


L’Italia sarà il 22° Paese membro insieme ad Austria, Croazia, Cipro, Repubblica Ceca, Danimarca, Finlandia, Ungheria, Irlanda, Israele, Lettonia, Lituania, Olanda, Norvegia, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Serbia, Slovacchia, Slovenia, Svezia e Svizzera.
La Convenzione che il nostro Paese si appresta a sottoscrivere è un importante strumento di semplificazione delle procedure doganali. Attraverso la certificazione sul rispetto degli standard tecnici previsti dalla Convenzione, gli Stati aderenti consentono la libera immissione sul proprio mercato dei prodotti orafi senza richiedere ulteriori controlli o marchiature.
Nel Disegno di legge che ratifica l’adesione dell’Italia alla Convenzione di Vienna è previsto, all’art. 4, che il Marchio Comune di Controllo venga apposto, per l’Italia, dagli Uffici del saggio del Sistema camerale.
Le Camere di commercio dei tre distretti orafi di Alessandria, Arezzo e Vicenza, che saranno designate ai sensi dell’articolo 5 della Convenzione medesima, stanno da tempo lavorando per attivare il servizio di marchiatura per le imprese, non appena diventerà operativa l’adesione dell’Italia. Il marchio identificativo della produzione italiana è quello dell’Italia Turrita: un segno distintivo del Made in Italy nel mondo.
Il settore orafo italiano è fortemente concentrato sulle esportazioni: l’80% del fatturato delle imprese orafe deriva dall’export. La maggior parte delle circa 7.500 imprese orafe è concentrata nei distretti di Alessandria, Arezzo e Vicenza. Nelle tre province si concentra il 77,4% del valore del fatturato delle esportazioni (Alessandria 30,6% del fatturato realizzato da circa 270 imprese, Arezzo 27,6% del fatturato realizzato da circa 440 imprese, Vicenza 19,2% del fatturato realizzato da circa 270 imprese).