Grande emozione ieri a San Pietroburgo per l'inaugurazione della mostra “Sardegna Isola Megalitica. Dai menhir ai nuraghi: storie di pietra nel cuore del Mediterraneo” al Museo Statale Ermitage, seconda tappa del tour internazionale che l'esposizione sta compiendo.


Dopo Berlino, dove, nonostante le restrizioni legate alla pandemia, la mostra, ospitata presso il Museo Nazionale per la Preistoria e Protostoria, ha registrato un successo straordinario, con oltre 96.000 visitatori, ecco dunque giunti in Russia i quasi 200 reperti provenienti dai musei archeologici di Cagliari, Nuoro e Sassari, compreso uno dei grandi guerrieri di Mont'e Prama, prestito eccezionale, a raccontare sino al 30 gennaio 2022 la storie e il fascino dell'Isola e le tracce impressionanti di un passato lontano che essa ancora conserva.
“Sardegna Isola Megalitica” è la mostra-evento promossa dalla Regione Sardegna-Assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio (parte di un articolato progetto di Heritage Tourism finanziato dall’Unione Europea) insieme al Museo Archeologico Nazionale di Cagliari, alla Direzione Regionale Musei della Sardegna e ai Musei sede della mostra – Museo Nazionale per la Preistoria e Protostoria di Berlino, il Museo Statale Ermitage di San Pietroburgo, il Museo Archeologico Nazionale di Salonicco e il MANN Museo Archeologico Nazionale di Napoli. L’esposizione ha il patrocinio del MAECI e del MIC, la collaborazione della Fondazione di Sardegna e il coordinamento generale di Villaggio Globale International.
La mostra, che nella tappa russa è sostenuta anche dall'Ambasciata Italiana in Russia e dall'Istituto Italiano di Cultura, ha inoltre ricevuto la Medaglia del Presidente della Repubblica.
Parterre della grandi occasioni nella città attraversata dalla Neva: alla cerimonia inaugurale di lunedì sera trasmessa in diretta sul canale Youtube del Museo - cui sono seguiti oggi diversi incontri con la stampa russa e internazionale -, insieme al direttore generale del Museo Statale Ermitage Michail Piotrovsky erano presenti anche il neonominato ambasciatore d’Italia a Mosca Giorgio Starace, alla sua prima partecipazione ufficiale ad un evento a San Pietroburgo, il console generale d’Italia Alessandro Monti e la direttrice dell’Istituto Italiano di Cultura Paola Cioni; inoltre per la Regione Sardegna, insieme alla delegazione è volato a San Pietroburgo l’assessore degli Enti Locali, Finanze e Urbanistica Quirico Sanna e per i Musei sardi Francesco Muscolino, direttore regionale dei musei della Sardegna e direttore del Museo Archeologico Nazionale di Cagliari. Presenti anche Maurizio Cecconi e Irina Artemieva, rispettivamente segretario generale e direttore scientifico di Ermitage Italia, e una delegazione anche da Cabras, con il sindaco della città e il presidente della Fondazione Mont'e Prama.
Michail Piotrovky, che ha ringraziato sentitamente l’Italia e la Sardegna per aver voluto essere comunque presenti e vicini all’Ermitage nonostante la difficile situazione pandemica che sta vivendo in questi giorni la Russia, ha evidenziato la fascinazione della cultura megalitica e nuragica sarda e della mostra allestita all’Ermitage: “nei materiali che raccontano di questa mostra sono scritte parole magiche come Nuraghi, betili, Tombe di Giganti: tutte parole che sembrano prese da una favola”, ha detto. “Se noi parliamo di Stonehenge che è famoso in tutto il mondo è un neonato rispetto alle cose che riusciamo a vedere oggi, che rappresentano un paradigma dell’antica civiltà, qui rappresentato dal dialogo tra la pietra e il bronzo, tra la scultura litica gigantesca e le raffinate piccole figure di bronzetti, un dialogo che sarà ripreso dalla civiltà successive, compresa quella greca e greco-romana”. “Con il suo viaggio internazionale”, ha aggiunto Piotrosvky, “la mostra si inserisce di fatto in un complesso vastissimo progetto che viene chiamato “l’Europa senza confini” che racconta delle antiche civiltà e che raccorda la storia della prima Europa antica all’Europa come la conosciamo adesso. Anche in Russia, nel Caucaso e nel Mar Nero, ci sono vestigia di civiltà analoghe – resti di torri, betili, fortezze - che raccontano della stessa cultura che ci accomuna alla tradizione europea”.
L’ambasciatore d’Italia a Mosca Giorgio Storace ha sottolineato come questa iniziativa gli abbia dato, “a un mese dall’assunzione del mandato a Mosca, il privilegio di rinnovare i legami di amicizia e di collaborazione con San Pietroburgo e con questo prestigiosissimo museo che rappresenta il punto di riferimento in tutto il mondo per la promozione dell’arte e che da anni dà vita a progetti di altissimo livello con la collaborazione della nostra Ambasciata, del Consolato Generale e dell’Istituto Italiano di Cultura, che invitano a scoprire il ricco patrimonio artistico, storico e archeologico della nostra bellissima Italia e mostrano anche l’inesauribile attrazione che lega la cultura italiana e la cultura russa”.
“La mostra dedicata alle antiche civiltà e culture della Sardegna”, ha continuato Starace, “raccontando magnificamente storia di pietra nel cuore del Mediterraneo permette anche di veicolare in Europa un concetto legato all’Italia ovvero il costante connubio che esprimono tutte le nostre regioni tra bellezza paesaggistica e ricchezza storico-artistica, tra esperienza culturale ed esperienza di tradizioni e gastronomia”. Per l’ambasciatore Storace, infine, la mostra è “un segno di speranza”: con essa, ha concluso, “scommettiamo sul futuro”.
Dalle magnifiche sale del Palazzo d’Inverno dell’Ermitage grande soddisfazione è stata espressa anche dall’assessore regionale Quirico Sanna: “con grande orgoglio e piacere presentiamo il patrimonio archeologico delle terra di Sardegna al mondo. Speriamo che questa collaborazione tra la Sardegna e il Museo Ermitage, uno dei più prestigiosi e importanti a livello internazionale, possa portare ad una sempre maggiore conoscenza della storia e della cultura di questa nostra meravigliosa terra”.
“La seconda tappa della mostra, ospitata nella prestigiosissima sede dell’Ermitage”, ha commentato Francesco Muscolino, direttore regionale dei Musei della Sardegna e direttore del Museo Archeologico Nazionale di Cagliari, “si conferma come un ottimo esempio di proficua collaborazione tra il Ministero della Cultura, la Regione Sardegna e i grandi musei internazionali. Ai funzionari tecnico-scientifici del Ministero va, in particolare, il merito di aver redatto, in collaborazione con i colleghi degli altri musei ospitanti e con altri studiosi, il complesso progetto scientifico della mostra, accompagnata anche da un ponderoso catalogo”.
Insieme alla mostra, che dopo San Pietroburgo andrà a Salonicco e a Napoli, anche il catalogo edito da Skira e il Cigno GG Edizioni, pubblicato in 5 lingue, costituirà infatti un importantissimo veicolo di conoscenza nel mondo delle culture sarde dall’età Neolitica a quella del Ferro.
La mostra è stata promossa dall’Assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio della Regione Autonoma della Sardegna attraverso il programma POR FESR SARDEGNA 2014/2020 – Azione 6.8.3 - Attività Heritage Tourism, in collaborazione con il Ministero della cultura, con il Museo Archeologico Nazionale di Cagliari e la Direzione Regionale Musei della Sardegna, con il patrocinio del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale e l’organizzazione, la collaborazione della Fondazione di Sardegna e il coordinamento generale di Villaggio Globale International