Dal 30 ottobre scorso e sino al 29 gennaio il MAC Museo d’Arte Contemporanea di Lissone presenta “Festival”, la prima antologica museale dedicata all’artista Francesco Lauretta, a cura di Francesca Guerisoli.
Una cinquantina di opere tra le maggiori dell’artista – dipinti, disegni, sculture, azioni, installazioni – conducono il pubblico nel vivo del suo percorso creativo, da cui si sprigiona l’atmosfera gioiosa e vitale di un festival, festa popolare ricca di eventi d’arte, cultura, folclore e musica. Allestita sui tre piani del MAC, seguendo un ordinamento tematico, l’esposizione mette a fuoco i principali nodi del percorso di ricerca di Lauretta, già noto ai cittadini lissonesi per l’acquisizione del dipinto Dottor Pasavento con il Premio Lissone Pittura Edizione 2020/2021.


La mostra è il primo evento espositivo che inaugura la direzione artistica di Francesca Guerisoli, che ha assunto l'incarico come direttrice del Museo lo scorso settembre. Il 24 ottobre ha avuto luogo il primo incontro pubblico, un dialogo sulla collezione di design del MAC della neo-direttrice insieme alla storica del design Anty Pansera, Compasso d'Oro alla Carriera 2020.
Francesco Lauretta è un artista poliedrico, fine pensatore e autore di scritti filosofici, noto nell’ambiente artistico per la sua straordinaria capacità di interpretare il mondo attraverso la pittura, spesso non limitata alla bi-dimensione del quadro, bensì estesa allo spazio tridimensionale attraverso l'impiego di materiali eterogenei, di uso comune, che danno vita a installazioni multisensoriali.
Ciò che contraddistingue parte della sua produzione è la definizione attenta del dettaglio formale, la vivacità cromatica, i tagli spiazzanti con cui inquadra il soggetto, gli innesti di figure, cromie ed elementi che rendono enigmatica l'opera e molteplice la sua lettura. Se la gioia di vivere è caratteristica comune a tutti i suoi lavori, essa è veicolata, però, per contrasto attraverso la giustapposizione di “vita” e “morte”, generando una profonda, seppur calibrata, ambiguità.
I soggetti più frequenti sono folcloristici, popolari e raccontano le tradizioni locali soprattutto della sua Sicilia. Angeli che intonano un canto, processioni, feste di paese, funerali. Se pochi sono i ritratti, al contrario molti sono gli autoritratti in cui Lauretta assume altre vesti, come nella serie “Dottor Pasavento”. Nella sua produzione non mancano grandi tele che ritraggono contadini, paesaggi urbani, mercati rionali, pietanze tipiche siciliane, ritratti di gruppo, marine.
Lauretta realizza anche singolari sculture fatte di accumuli e revisioni di forme note, come la serie di vasi Pneuma (2018) a Reanimate scultura (1985-2017), qui disseminate tra il primo e il secondo piano del Museo.
L’opera di Francesco Lauretta non si esaurisce nello spazio espositivo. L’artista è anche autore di performance e azioni agite direttamente insieme al pubblico, di cui le più note sono il ciclo dei “Ritratti della morte” e “Scuola di Santa Rosa”, progetto che realizza dal 2017 con l’artista Luigi Presicce. Durante il periodo espositivo, Lauretta riproporrà per Lissone la performance “Scuola di Santa Rosa” (luogo e data in via di definizione).
Nel corso del finissage, che si terrà il 29 gennaio 2022, verrà presentato il catalogo della mostra.
Dopo “Festival” di Francesco Lauretta, la programmazione espositiva del MAC proseguirà fino a fine anno con altri due appuntamenti: un intervento context-specific di Flavio Favelli, “Casematte”, sulla Collezione Storica del Premio Lissone, e un'installazione fotografica in occasione delle festività natalizie.
Francesco Lauretta è nato a Ispica-Ragusa nel 1964 e vive e lavora a Firenze.
La sua produzione spazia dalla pittura, al disegno, alla scultura, alle installazioni multimediali. L’artista utilizza spesso materiali eterogenei e di recupero seguendo di volta in volta il filo rosso di un progetto che quasi mai si esaurisce entro lo spazio della tela.
Tra le mostre personali degli ultimi vent’anni: “In Hora Mortis”, performance, Tenuta dello Scompiglio, Capannori (2019); “Due volte”, a cura di Marco Senaldi, Galleria Giovanni Bonelli, Milano (2018); “Radioso”, a cura di Sergio Troisi, Villa Zito, Palermo (2018); “Inesistenze”, Z2o Sara Zanin, Roma (2015); “Una nuova mostra di pittura”, Palazzo Beneventano, Site Mill, a cura di Daria Filardo, Scicli (2014); “Esercizi di Equilibrio”, GAM – Galleria d’Arte Moderna, Palermo (2013); “Stare fuori”, Ex Marmi, Pietrasanta, a cura di Lorenzo Bruni (2012); “Reale”, Ex Cavallerizza di Palazzo Sant'Elia, Palermo, a cura di Lorenzo Bruni (2011); “L’immagine che resta”, Galleria Tedeschi, Torino (2010); “L’infanzia assoluta”, Galleria Dac, Genova, a cura di Cristina Grazioli (2010); “Guarda avanti, e tutto ciò che ami svanirà”, Galleria Laveronica, Modica, 2009; “Lacrimogeni”, Allegretti Contemporanea, Torino (2009); “Wherever”, Centro ricreativo di quartiere, Galleria Laveronica, Modica (2008); “Scuola di pittura”, Galleria Civica di Trento, a cura di O. Berlanda e G.M. Montesano (2007); “Non saremo noi”, C/O Care Of, Milano, a cura di Roberto Pinto (2005); “Finisterre”, Palazzo Bricherasio, Torino, a cura di Luca Beatrice (2005); “Bubble Gum”, Galleria Carbone.to, Torino (2005); “Tenetevi svegli!”, Spazio Juliet, Trieste (2005); “Tenetevi svegli!”, Centro per l’Arte Contemporanea Casier, Treviso (2004); “Le metafisiche”, Antonio Colombo Arte Contemporanea, Milano (2004); “Via degli astronauti”, Galleria Carbone.to, Torino (2003); “Matrimia”, Galleria Sebastiano Amenta, Parma (2002); “Ceci n'est pas une pipe”, Galleria Carbone.to, Torino (2000). (