Si chiama SensorBOA il prototipo sperimentale sviluppato dagli studenti del corso Dispositivi nanoelettronici di sensing innovativi delle lauree magistrali in Ingegneria elettronica e in Ingegneria delle nanotecnologie dell’università La Sapienza di Roma.
Coordinati da Fernanda Irrera del Dipartimento di Ingegneria dell'informazione, elettronica e delle telecomunicazioni, gli studenti hanno messo a punto un progetto finalizzato al monitoraggio delle acque dolci e marine.


SensorBOA, che ha visto la collaborazione con il comune di San Giovanni a Piro con la Protezione Civile di Scario, ha funzionato efficacemente già nell’agosto 2021 nelle acque dell’area marina protetta del Cilento.
Si tratta di un sistema di monitoraggio della qualità delle acque che prevede la rilevazione di alcuni parametri, quali il moto ondoso sul pelo dell’acqua, il grado di acidità (pH), la temperatura, la trasparenza, la conducibilità elettrica e la luce ambientale. SensorBOA è dotato anche di una luce di segnalazione notturna e di un ecoscandaglio, ovvero uno strumento ultracustico che, misurando la profondità delle acque, permette di registrare la presenza di pesci o di altri oggetti immersi.
La boa multisensoriale è provvista di un pannello fotovoltaico posizionato sulla sua parte emersa che le permette di autoalimentarsi. Inoltre, grazie alla connessione wireless, può essere utilizzata in modo semplice e immediato, sia in tempo reale che offline, accedendo a una pagina web dedicata.