Musei senza pareti, i sette ecomusei sono stati istituiti sulla base di una legge regionale del 2015. Svolgono un importante ruolo di difesa e valorizzazione della cultura, delle tradizioni, del lavoro agricolo, artigiano e industriale del Friuli-Venezia Giulia, e delle eccellenze che quella cultura, quelle tradizioni e quel lavoro hanno saputo creare e tramandarci come patrimonio.

Una risorsa per il turismo, ma anche per il territorio, come testimoniano le decine di iniziative promosse dagli ecomusei, dalle rassegne all’organizzazione di spettacoli ed eventi, dalla promozione delle eccellenze locali come l’aglio di Resia, la cipolla di Cavasso o i prodotti delle latterie turnarie a veri e propri corsi di formazione incentrati sulla riscoperta e la valorizzazione di mestieri e tradizioni artigianali. Cortella racconta questo mondo con un video di cinquanta minuti, un viaggio che incuriosisce, emoziona ed è l’occasione per scoprire il Friuli-Venezia Giulia, le sue bellezze e la sua cultura attraverso testimonianze inedite quanto coinvolgenti. Testimonianze di cestai, taglialegna, fabbri, tagliapietre, mosaicisti, intagliatori, artigiane degli scarpéts, arrotini, ristoratori, musicisti, cantierini, allevatori, gestori di rifugi, che raccontano la loro storia, la loro passione, il sogno di poter passare a qualcuno il testimone di professioni che possono non essere soltanto hobby o archeologia industriale, ma anche nuove occasioni di reddito, di lavoro e di riscatto sociale.