Nel 2020 le emigrazioni sono state poco meno di 160mila (-10,9% sul 2019), le immigrazioni circa 248mila (-25,6% su anno precedente) mentre la mobilità interna ha riguardato 1 milione 334mila trasferimenti (-10,2%). Lo certifica l'Istat con un report dedicato alle iscrizioni e cancellazioni anagrafiche nel 2020. Un cittadino espatriato su tre, in totale 40mila, ha un’età compresa tra 25 e 34 anni:

18 mila (circa la metà) hanno una laurea o un titolo superiore alla laurea.  I primi dati provvisori riferiti al periodo gennaio-ottobre 2021 evidenziano un moderato incremento dei flussi migratori interni e di iscrizione dall’estero (rispettivamente, +7% e +16% rispetto allo stesso periodo del 2020) e una ulteriore forte riduzione dei flussi in uscita dal Paese (-21%). Nel 2020, iscrizioni e cancellazioni anagrafiche sono state fortemente influenzate dalle limitazioni alla mobilità interna e soprattutto internazionale causate dalla pandemia. Inoltre, non si può escludere un effetto “amministrativo” dovuto al rallentamento nella lavorazione delle pratiche di trasferimento di residenza da parte dei Comuni anche per le difficoltà di verifica sul territorio.  I primi dati provvisori del periodo gennaio-ottobre 2021 evidenziano un incremento moderato dei flussi migratori interni e più marcato di iscrizione dall’estero (rispettivamente, +7% e +16% rispetto allo stesso periodo del 2020), tuttavia i livelli mensili sono ancora ben lontani dai valori registrati prima della pandemia; si osserva anche una continua riduzione dei flussi in uscita dal Paese (-21%).