Si è costituito all’interno dell’Associazione Bellunesi nel Mondo un gruppo di lavoro per la salvaguardia della lingua italiana, per “difenderla soprattutto dall’eccessivo e invadente abuso dei termini inglesi, laddove invece esiste, semplice e immediato, il corrispondente nella nostra lingua”. Ciò anche per corrispondere alle richieste dei connazionali all’estero, che, osservano da Belluno, “sentono l’italiano come espressione della propria identità e contemporaneamente come strumento di promozione del nostro Paese nel mondo”.


Tra le varie iniziative proposte quelle di un’azione volta a sensibilizzare la scuola, di una presenza regolare sull’argomento nella rivista, nel sito internet dell’Associazione e su Radio ABM, nonché nei media locali, la sinergia con altre realtà provinciali e nazionali interessate o addirittura finalizzate allo scopo. Non è escluso neanche, in collaborazione con tali realtà, la realizzazione di un apposito convegno.
Dall’ABM spiegano di sentire il tema “particolarmente vivo e attuale: mentre in numerosi Paesi la nostra lingua, sia per la sua struttura particolarmente armoniosa sia e soprattutto grazie al patrimonio di cultura che sottende, sta entrando nella scuola e negli istituti di cultura dove è apprezzata e studiata, in Italia la stiamo sciupando in un guazzabuglio di inglesismi. Il che è stato recentemente rilevato, come noto, anche da alcune tra le massime nostre istituzioni”.