È la più importante manifestazione italiana dedicata ai giochi "analogici" - da tavolo, di ruolo, di miniature, dal vivo, di carte, per gli appassionati come per famiglie - che hanno visto vendite in crescita del 30% negli ultimi due anni.
“Play - Festival del Gioco” coniuga il gioco giocato con la riflessione culturale e ospita enti prestigiosi che hanno scelto il medium ludico per divulgare conoscenza: dall'Istituto Nazionale di Astrofisica a quello di Fisica Nucleare, dall'Istituto di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale fino all'Associazione Italiana di Public History.


20mila metri quadrati con oltre 150 espositori e altrettante novità editoriali, 2.500 tavoli di giochi allestiti contemporaneamente (anche per i più piccoli), più di 300 eventi in programma con grandi ospiti come Volko Ruhnke, analista della CIA e autore di wargame. L'appuntamento con Play è dal 20 al 22 maggio a ModenaFiere, obiettivo: far conoscere a tutti la potenza educativa del gioco.
Stimolo intellettuale e creativo o puro divertimento. Fuga in mondi lontani o trasformazione fantasiosa di esperienze quotidiane. Soprattutto occasione di incontro e socialità.
In un mondo pieno di schermi i giochi analogici aiutano a cambiare prospettiva: in particolare negli ultimi due anni, costretti in casa dalla pandemia tra call, videoriunioni e didattica a distanza si è sentito più forte il bisogno di svagarsi senza per forza fissare un monitor. A dimostrarlo è il boom dei giochi da tavolo, un passatempo tutt'altro che per nostalgici: le stime di settore parlano di un tasso di crescita composto annuo pari al +13% da qui al 2025 (secondo il Global Board Games Market Report 2021), anno in cui il mercato mondiale raggiungerà i 21,65 miliardi di dollari.
Anche guardando all'Italia, il trend è ugualmente positivo. Il mercato dei giochi da tavolo nel nostro Paese ha un valore stimato di 100 milioni di euro ed è in continua ascesa con una proposta di 800 nuovi titoli l'anno, sintomo di grande vivacità del settore.
Organizzato da ModenaFiere in collaborazione con Ludo Labo e il supporto di Club TreEmme, La Tana dei Goblin, La Gilda del Grifone e altre decine di associazioni ludiche italiane, Play si svolge nel quartiere fieristico della città emiliana: una full immersion con decine di opportunità per divertirsi, stare insieme in sicurezza, scoprire nuove proposte e conoscere quanto il gioco costituisca, prima di tutto, un momento di socialità ed espressione creativa, utile anche per comprendere meglio il mondo che ci circonda, a partire dalla scienza e dalla storia.
Oltre ai gamers, Play ospita chi i giochi li inventa, li realizza e li distribuisce, e anche chi ci lavora costruendo progetti di ricerca innovativi basati sul gioco, negli ambiti disciplinari più vari.
A conferma del ruolo fondamentale del gioco nei processi di apprendimento e studio, quest'anno Play conta sulla collaborazione di alcuni dei più importanti enti di ricerca italiani che saranno presenti con le loro proposte. Non manca l'area umanistica con l'Associazione Italiana di Public History (AIPH) il cui scopo è promuovere la narrazione storica come strumento scientifico e creativo passando anche attraverso giochi storici.
Una serie di analisi di base del target dei board games evidenzia che la maggioranza degli acquirenti oggi sono di età compresa tra 25 e 39 anni, quindi la generazione dei Millennials, ovvero i nati tra il 1981 e il 1996.
E nella top ten delle loro preferenze accanto ai classici intramontabili si affiancano i più recenti Dixit, Ticket to Ride, Dobble ed Exploding Kittens (tutti di Asmodee, casa editrice francese); ma popolari sono anche La casa di carta - Escape Game (di MS Edizioni), Coco Rido 2 - la Vendemmia (sempre di Asmodee), Puerto Rico e Disney Villainous (entrambi di Ravensburger), Carcassonne, I coloni di Catan (Giochi Uniti), Bang! (DV Giochi).
Ciò che distingue questi giochi più recenti da quelli della generazione dei boomer sono la velocità (le partite non durano più di 30 minuti), la semplicità (le regole sono facili e di immediata comprensione) e l'inclusività (tutti i giocatori proseguono fino alla fine della partita).
Proliferano poi i giochi di ruolo, anche quelli dal vivo: il più iconico rimane Dungeons & Dragons, che ha debuttato negli anni '70 ma ha conosciuto un'impennata di vendite proprio durante la pandemia, con guadagno complessivo cresciuto del 33% nell'ultimo anno.
Tra gli evergreen vanno citati poi i giochi di miniature come Warhammer (prodotto dalla britannica Game Workshop) - e naturalmente i giochi di carte, il cui capostipite è Magic, il primo gioco di carte collezionabili del mondo.