Giovedì prossimo, 21 aprile, alle ore 19:00, presso il Museum für Kunst und Gewerbe di Amburgo, l’Istituto Italiano di Cultura in collaborazione con l’Associazione "Kinder vom Bullenhuser Damm" presenta il libro “Noi, bambine ad Auschwitz” di Andra e Tatiana Bucci, sopravvissute ad Auschwitz, edito nel 2020 per i tipi Nagel e Kimche di Zurigo.


Oltre alle autrici saranno presenti l’editore Oliver Kneidl, la traduttrice Ulrike Schimming e il produttore del film "Nazi Hunter", Jordan Peele.
La conversazione con le autrici si terrà in italiano e tedesco con traduzione simultanea a cura di Angelica Giribaldi. L’evento è organizzato nell’ambito della mostra sui bambini di Bullenhuser Damm "Kinder vom Bullenhuser Damm" nel Freiraum del museo MKG di Amburgo. É possibile visitare la mostra fino alla prima settimana di maggio.
La partecipazione all’evento è gratuita, ma è necessaria la prenotazione registrandosi a This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it..
Quando Andra e Tati furono deportate ad Auschwitz-Birkenau nel 1944, avevano solo quattro e sei anni. Insieme le sorelle raccontano la loro tragica esperienza: il freddo, la fame, il gioco nel fango e nella neve, i molti corpi morti. Con loro, nello stesso blocco per bambini, anche il loro cuginetto Sergio, poi deportato nel campo di concentramento di Neuengamme, vicino Amburgo.
Sergio è uno dei venti bambini assassinati a Bullenhuser Damm. Nel loro commovente libro di memorie "Noi, bambine ad Auschwitz", le ormai ultraottantenni Andra e Tati raccontano anche del periodo del dopoguerra trascorso nella casa dei bambini inglesi, del ricongiungimento con i genitori e in seguito di come abbiano affrontato e gestito il peso di ciò che hanno vissuto.
Anche se il Memoriale di Bullenhuser Damm nel quartiere amburghese Rothenburgsort esiste da più di quarant'anni, la storia dei bambini e degli adulti assassinati in quel luogo non è nota a molti, né lo è la connessione internazionale dei familiari dei bambini con questo luogo e le loro storie di sopravvivenza.
La mostra dell'associazione Kinder vom Bullenhuser Damm (Bambini di Bullenhuser Damm) oltre alla storia nazista dei bambini ebrei uccisi, racconta anche delle ricerche sui parenti negli anni '70, della commemorazione pubblica annuale del 20 aprile, del progetto internazionale dei giovani in occasione del 70esimo anniversario nel 2015 del genocidio.
La mostra si chiude con una domanda: quando inizia la discriminazione? Quando Mamiko Yamamoto (Simon Wiesenthal Center Los Angeles) è venuta a conoscenza della storia dei bambini di Bullenhuser Damm, ha iniziato il "1,5 Million Peace Project" più di dieci anni fa per porre un segno per tutti i bambini ebrei che sono stati uccisi durante l'Olocausto. Da allora, colleziona gru di carta, che nella tradizione giapponese rappresentano la pace. Per questo progetto, chiunque può lasciare delle gru di carta nello spazio aperto.
Il Museo MKG offre visite guidate alla mostra per classi scolastiche e per tutti i visitatori interessati.
Sul canale spreaker dell’Istituto Italiano di Cultura di Amburgo è possibile ascoltare degli estratti del libro di Tatiana e Andra Bucci “Noi, bambine ad Auschwitz” edizione Mondadori 2020.
A questo link, invece, è reperibile l’intero programma organizzato in commemorazione dei Bambini di Bullenhuser Damm nei mesi di aprile e maggi