Il tour internazionale di Ludovico Einaudi, partito dall’Italia in febbraio, ritorna in Italia questa estate dopo i sold out in tutta Europa, aver suonato negli Stati Uniti, Messico e Canada. E proprio qui da noi, lo “spazio libero e senza confini”, il “tempo senza tempo” di Underwater, il suo nuovo album di inediti, trova la sua più esatta dimensione nei luoghi prescelti dal compositore, nel tempo sospeso tra natura e storia umana. Una serie di concerti immersi nello scenario emozionante di oasi e riserve naturali, parchi rupestri e siti archeologici, altipiani incontaminati e anfiteatri monumentali.

Un invito a fondere l’esperienza musicale con il paesaggio naturale, sotto i cieli stellati di teatri meravigliosi fatti di pietra e di alberi.  Con Ludovico Einaudi al pianoforte suoneranno Redi Hasa al violoncello, Federico Mecozzi al violino e Francesco Arcuri, elettronica e percussioni. Qui le prime date: 27 luglio - Pratovecchio (AR), Castello di Romena / Naturalmente Pianoforte 28 luglio - Vagli di sotto (LU), Oasi di Campocatino 4 agosto - Cabras (OR), Tharros / Anfiteatro di Tharros 9 agosto - Siracusa (SR) / Teatro Greco 12 agosto - Fasano (BR),  / Parco Rupestre Lama D’Antico. Queste le altre date del tour: 27/28 aprile BARCELONA, Gran Teatro del Liceu (sold out) 28 maggio BERLIN, Waldbuhne 10 giugno GADALAJARA, Teatro Diana 11 giugno MEXICO CITY, Auditorio Nacional 14 giugno VANCOUVER, The Centre of Performing Arts 15 giugno SEATTLE, Paramount 17/18 giugno OAKLAND, Fox Theatre 19 giugno LOS ANGELES, Greek Theatre 22 giugno DALLAS, Winspeare Opera House 24 giugno CHICAGO, Symphony Hall 27 giugno WASHINGTON, Kennedy Centre 28 giugno NEW YORK, Beacon Theatre 29 giugno NEW YORK, Appel Room 30 giugno QUEBEC CITY, Grand Théâtre du Québec 3/4 luglio MONTREAL, Salle Wilfrid Pelletier 6 luglio TORONTO, Roy Thompson Hall. Underwater è il primo album in solo pianoforte degli ultimi venti anni di Einaudi. Registrato “quando il mondo fuori era fermo e silenzioso”, il compositore si è immerso “in uno spazio libero e senza confini, in una dimensione fluida e parallela, senza interferenze esterne.” Ne sono venute fuori “forme brevi, quasi canzoni, scritte di getto al pianoforte”. Anche il suono è il risultato di una ricerca, sottolinea l’artista: “Ho cercato un suono preciso che corrispondesse all’espressione di questa musica, morbido, caldo e profondo. Volevo un pianoforte che parlasse e cantasse”.