Ferrara e i suoi artisti rendono omaggio a Michelangelo Antonioni con la mostra “La città del silenzio. Artisti ferraresi per Antonioni”, che si è aperta il 10 giugno scorso in città. Curata da Andrea Forlani, Tiziana Giuberti, Stefano Tassi e Paolo Volta e organizzata dal Comune di Ferrara – Servizio Musei d’Arte e dalla Fondazione Ferrara Arte, l’esposizione sarà visitabile sino al 10 luglio 2022 al Padiglione d’Arte Contemporanea.


In occasione dei centodieci anni dalla nascita di Michelangelo Antonioni (Ferrara 1912 – Roma 2007), sessantadue artisti di diverse generazioni, attivi a Ferrara e nel suo territorio, sono stati chiamati a celebrare la poliedrica figura del celebre regista. Il titolo stesso della mostra, che si svolge nelle sale che ospiteranno il museo a lui dedicato, lo “Spazio Antonioni” – nel quale saranno esposti i materiali appartenenti al suo archivio personale confluiti nel 1997 nel patrimonio delle collezioni civiche – allude alla prima de Le città del silenzio, così come volle chiamare Ferrara Gabriele d’Annunzio, a suo modo indicando una condizione che proprio Antonioni avrebbe declinato verso “l’incomunicabilità”.
Gli artisti si sono cimentati nell’avvincente, quanto difficile, impresa di concepire un’opera che avesse come motivo ispiratore la poetica di Antonioni, la forma e i contenuti del suo cinema, la sua ricerca pittorica, nonché la sua stessa vicenda biografica. Le molteplici suggestioni che l’arte del grande maestro è in grado di offrire sono state interpretate, tradotte e restituite dagli autori attraverso la pittura e la scultura, la fotografia e il video, l’installazione e la performance. Ogni lavoro, dal più tradizionale al più sperimentale, indica una significativa continuità e una viva persistenza della visione di Antonioni, intimamente segnata dal ricordo di Ferrara.
“Alcuni artisti – spiegano i curatori – si sono ispirati ai suoi film più noti (Il grido, Il deserto rosso, Al di là delle nuvole, Blow Up, Zabriskie Point), altri hanno approfondito i vuoti, il concetto di incomunicabilità, i paesaggi brumosi e gli animi della prima “città del silenzio”. Il progetto – precisano – nasce dall’esigenza di dar vita a una nuova “officina ferrarese”, con l’intento di stabilire da un lato una collaborazione tra artisti affermati ed emergenti e dall’altro offrire al pubblico uno spaccato sulle tendenze dell’arte contemporanea.
Questi gli artisti in mostra: Alo (Carlo Andreoli); Lidia Bagnoli; Nedda Bonini; Maurizio Bonora; Paola Bonora; Riccardo Bottazzi; Daniela Carletti; Silvano Cavicchi; Daniele Cestari; Gianni Cestari; Giuseppe Cestari; Renzo Crociara; Marcello Darbo; Sara Dell’Onze; Matteo Farolfi; Giorgio Felloni; Massimo Festi; Andrea Forlani; Osvaldo Forno; Flavia Franceschini; Riccardo Furini; Gianluca Galletti; Alen Grassi; Claudio Gualandi; Gianni Guidi; Isabella Guidi; Alberto Lunghini; Ivan Lupi; Miria Malandri; Guido Marchesi; Terry May; Enzo Minarelli; Lorenzo Montanari; Samuel Moretti; Elisa Mucchi; Matteo Nannini; Nicola Nannini; Michelangelo Neri; Paolo Pallara; Enrico Pambianchi; Eros Pandolfi; Marco Pellizzola; Renzo Piccoli; Alfredo Pini; Michele Rio; Daniele Romagnoli; Lorenzo Romani; Sima Shafti; Amir Sharifpour; Emanuele Taglietti; Stefano Tassi; Giuseppe Tassinari; Giuliano Trombini; Vito Tumiati; Uli (Fulvio Balboni); Paolo Volta; Laura Zampini; Luca Zampini; Luigi Zampini; Sergio Zanni; Daniele Zappi; Sebastiano Zuccatelli.