La startup per l’economia circolare AraBat, costituitasi solo nel febbraio di quest’anno e composta da giovanissimi professionisti tutti pugliesi, comincia a prendere il volo: la tecnologia per il riciclo delle batterie al litio implementata da AraBat vince il premio come “migliore innovazione ecosostenibile dell’anno” secondo la Giuria Tecnica del prestigioso Apulian Sustainable Innovation Award 2022 organizzato da Confindustria Puglia, comprendente al proprio interno esponenti di Legambiente Puglia, Consiglio Nazionale delle Ricerche, Università degli Studi di Bari, ARPA Puglia, DIPAR (Distretto Produttivo dell’Ambiente e del Riutilizzo) e Federchimica.


L’obiettivo del premio è creare un contesto favorevole alla ricerca e sviluppo (R&S) contribuendo all’aumento della diffusione di buone pratiche orientate allo sviluppo sostenibile così come prefissato dall’Agenda 2030 dell’ONU, valorizzando le realtà che hanno saputo e sanno raccogliere le sfide ambientali come opportunità di sviluppo economico e sociale. AraBat risulta inoltre finalista ai concorsi ENI Joule for Entrepreneurship e Digithon 2022, la più grande maratona digitale italiana, risultando tra le 100 migliori startup italiane.
Supportata dal proprio partner scientifico, lo STAR* Facility Centre dell’Università di Foggia, il team di AraBat ha sviluppato il “processo di riciclo per batterie al litio più conveniente e sostenibile del globo”: esso consiste in una tecnica idrometallurgica alternativa con un sistema di lisciviazione verde che impiega un inedito mix lisciviante a basso impatto ambientale a base di acido citrico e scarti agroalimentari (come la buccia delle arance, derivante dal pastazzo dell’industria di trasformazione). Trattasi di una tecnologia rivoluzionaria che introduce un approccio doppiamente circolare all’interno dei processi di riciclo delle batterie a fine vita. Il valore strategico del progetto imprenditoriale di AraBat, fondata da Raffaele Nacchiero, Vincenzo Scarano, Gian Maria Gasperi, Leonardo Renna, Giovanni Miccolis, Leonardo Binetti, è riconducibile alla possibilità che l’industrializzazione della tecnologia prima menzionata possa generare un apporto nuovo e sostenibile di materie prime critiche, come i metalli preziosi recuperati (litio, cobalto, nichel e manganese), fondamentali per numerosi settori produttivi in Italia e nell’intera Europa. Per questo motivo, persino il Parlamento Europeo (PE) si è interessato alla realtà innovativa foggiana, dedicandole un intero servizio di approfondimento nella rubrica “#VogliounPianetaCosì”.
AraBat ha inoltre intrapreso una interlocuzione approfondita con due partner internazionali del Canada e del Regno Unito con i quali sono in corso delle consultazioni per strutturare valide ipotesi di scale-up e industrializzazione al fine di realizzare un impianto pilota all’interno della Regione Puglia – in zone particolarmente difficili e inquinate, come per esempio la provincia di Taranto – e di avviarne parallelamente il processo di internazionalizzazione. Raffaele Nacchiero, CEO di AraBat, afferma: “dopo due anni di ricerca e di possibilità negate, stiamo finalmente raccogliendo i frutti del nostro duro lavoro: AraBat si pone l’ambizioso obiettivo di rivoluzionare interi settori, quelli dell’elettrico e del riciclo, con una visione totalmente originale, internazionale, imperniata sullo sviluppo sostenibile e circolare: dalla terra, la rivoluzione elettrica”.