Il 6 luglio è stato inaugurato il Museo Nazionale dell’Italiano presso l’ex monastero della Santissima Concezione all’interno del complesso di Santa Maria Novella a Firenze. Due sale permetteranno di scoprire l’origine e l’evoluzione della lingua italiana, a partire da alcune iscrizioni provenienti dal Museo nazionale romano, dal Parco archeologico di Pompei e dal Museo delle civiltà, passando dalle prime testimonianze in volgare come il “Placito capuano”, all’opera di Dante fino al manuale culinario di Pellegrino Artusi.

L’allestimento – che arriverà a coprire oltre 2.000 mq di esposizione – spiega il rapporto della lingua italiana di oggi con i dialetti, le minoranze linguistiche e la sua diffusione in tutto il mondo soprattutto tramite l’emigrazione. Il progetto – finanziato dal ministero della cultura su impulso del ministro Franceschini – è promosso dall’Accademia della Crusca, dall’Accademia dei Lincei, dall’Istituto della Enciclopedia Italiana Treccani, dall’ASLI (associazione per la storia della lingua italiana) e dalla Società Dante Alighieri, che già nel 2003 organizzò la mostra “dove il sì suona”, inaugurata agli Uffizi dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. Il MUNDI sottolinea il rapporto con il latino, ma nello stesso tempo rimanda all’italiano come lingua del mondo, ricordando come il patrimonio linguistico italiano sia considerato un bene culturale di interesse internazionale. Il comitato scientifico è coordinato da Luca Serianni e composto da Giuseppe Antonelli, Francesco Bruni, Michele Cortelazzo, Paolo D’Achille, Nicoletta Maraschio, Marco Mancini e Lucilla Pizzoli.