Tra i tanti cambiamenti che la pandemia e il lockdown hanno portato nelle vite degli italiani c’è anche la casa. O meglio, la decisione di cambiare casa e città. Una scelta magari a lungo rimandata o proprio spinta dalle esperienze che hanno segnato gli ultimi due anni. Almeno secondo la fotografia che esce dai dati di Relocations, azienda che offre servizi per il trasloco internazionale.

Se immediatamente dopo il primo lockdown per molti la reazione era stata quella di cercare una nuova casa che avesse spazi aperti di pertinenza, si pensi ad esempio a giardini, balconi o terrazzi, a distanza di due anni il desiderio è radicalmente diverso, o comunque maggiormente ampliato, ovvero “spostare” altrove la propria vita. Secondo Relocations, prendendo in considerazione le prime dieci destinazioni richieste da gennaio a maggio 2022, solo il 30% di chi trasloca sceglie di restare in Italia. I motivi che portano a spostare la propria vita in un altro Paese sono molteplici. Il 38% di chi si sposta lo fa per lavoro, il 20% per questioni familiari, il 3% lo fa dopo essere andato in pensione, il 2% per motivi di studio e il 14% per altre ragioni (amore, desiderio di fare nuove esperienze, o semplicemente voglia di cambiare vita). “Negli ultimi due anni abbiamo ricevuto un sensibile incremento di richieste di traslochi internazionali, da parte di persone che volevano ‘spostare’ completamente la propria vita in un paese estero”  ha raccontato Francisco Schenone, Country Manager per l’Italia di Crown, società di cui fa parte Relocations, per poi proseguire:  “Questo tipo di trasloco non è semplice, perché viene fatto per la maggior parte a distanza, senza avere la possibilità di vedere realmente il luogo in cui ci si trasferisce, il quartiere e la reale offerta di servizi. Per questo, acquisiscono particolare importanza tutti quei servizi che, attraverso le moderne tecnologie, consentono di fare dei tour virtuali, proprio come se si fosse sul posto. Per chi si sposta verso un paese estero, è senza ombra di dubbio importante trovare un contesto che abbia qualcosa di famigliare, e avere la possibilità di inserirsi nella comunità, con la certezza di avere tutti i documenti in regola. Per questo abbiamo scelto di offrire anche un servizio di gestione delle pratiche burocratiche, particolarmente importanti soprattutto in caso di spostamenti dall’Italia verso paesi extra europei”.