Il buon cibo e il grande cinema sono senza ombra di dubbio due aspetti peculiari della cultura e dell’identità italiana. Se poi le due cose si fondono in un tutt’uno, ovvero opere cinematografiche che raccontano delle eccellenze e delle tradizioni del food nostrano, ciò che ne esce non può che essere straordinario. Ed è proprio in quest’ottica che l’Ambasciata Italiana in Brasile ha deciso di partecipare allo “Slow Film 2022”, il festival internazionale di cinema e alimentazione in programma fino al 28 agosto a Brasilia.

Appuntamento, quindi, al Cine Brasília e all’Espaço Cultural Renato Russo 508 Sul, dove, oltre alle opere Made in Italy selezionate dall’Ambasciata, parteciperanno anche altre ventidue pellicole provenienti da Brasile, Francia, Spagna, Australia, Stati Uniti, Grecia, Perù, India, Portogallo, Turchia, Finlandia e Taiwan, ad impreziosire la kermesse dal chiaro respiro intercontinentale. Per l’Italia, ad aprire la rassegna, mercoledì sera, è stato “I cacciatori di tartufo”, la prima delle produzioni scelta dall’Ambasciata in Brasile per raccontare il cibo nel nostro Paese e il mondo che lo caratterizza. Si tratta di un film, come suggerisce l’eloquente titolo, che segue la storia di diversi anziani del Piemonte alla ricerca del prestigioso e preziosissimo tartufo bianco di Alba. Il film, uscito nel 2020, è stato premiato anche in numerose vetrine internazionali. Sabato 27 agosto, alle 18, sarà la volta di “Il Vegetariano” di Roberto San Pietro con protagonista Krishna, figlio di un bramino, che vive in Italia e lavora alla mungitura delle mucche e che si trova davanti a un duro dilemma quando è a tu per tu con la macellazione di uno di questi bovini, sacri secondo il suo retaggio. Domenica 28 agosto alle 16 toccherà a “Omelia Contadina”, che vede l’interessante collaborazione tra l’artista plastico francese JR e Alice Rohrwacher, già affermatasi in patria col film “Lazzaro felice” che, in un intrigante ensemble narrativo, raccontano il mondo contadino del Nord Italia. Alle 18, invece, verrà proiettato il documentario “In questo mondo” di Anna Kauber, Miglior Documentario italiano al Torino Film Festival del 2018, in cui la regista racconta la vita delle pastorelle lungo la penisola, attraverso un viaggio di oltre due anni e con ben un centinaio di interviste a donne tra i 20 e i 102 anni. Con quest’opera, l’autrice ha voluto raccontare la storia di queste donne sperimentando in prima persona la loro quotidianità e toccando con mano le loro vite.