Sarà una una frase in codice, London Bridge is down, ovvero “il ponte è caduto”, che annuncerà al primo ministro la morte della Regina. Seguirà una serie di passaggi già rigidamente stabiliti. Per quanto riguarda i media , l'annuncio arriverà contemporaneamente alla Press Association e al resto dei media del mondo. Nello stesso istante, le migliaia di cittadini già presenti davanti alla residenza reale vedranno un uomo vestito a lutto uscire da una porta di Buckingham Palace, attraversare il cortile e appuntare un avviso bordato di nero ai cancelli.

Mentre succede questo , il sito web del palazzo verrà trasformato in una pagina singola, che mostra lo stesso testo su uno sfondo scuro e tutte le pagine social gov.uk avranno un banner nero. Ci sarà anche un black out dei social media pubblici che non pubblicheranno contenuti se non urgenti. Il giorno della morte sarà chiamato, nelle comunicazioni interne agli apparati dello stato 'D-Day' e, a seguire, i giorni successivi fino al funerale, D+1, D+2 ".                 Essendo la Regina morta in Scozia questo protocollo cambia e viene sostituito con un piano specifico, noto come Operation Unicorn, secondo il quale la salma sarà esposta prima all'Holyrood Palace e poi alla Cattedrale di St Giles. Di lì la bara della regina, caricata sul treno reale alla stazione di Waverley, sarà quindi riportata a Londra.                                                                                                    C’è poi il piano “Spring Tide", che riguarda la successione.                                                                                                                   L’erede al trono Carlo, sarà il sovrano del Regno Unito più anziano al momento dell'insediamento. Il protocollo per l'incoronazione è regolato, anche in questo caso rigidamente, dall'operazione 'Spring Tide', marea di primavera. Il ministro della Difesa organizzerà il saluto ufficiale coi cannoni e saranno proclamati due minuti di silenzio in tutto il Paese per ricordare la sovrana, mentre Carlo verrà nominato Re immediatamente col nome di Carlo III, -anche se potrebbe decidere di adottare il suo secondo nome e , quindi, di chiamarsi, Giorgio VIII. L'incoronazione ufficiale alla presenza dell'arcivescovo di Canterbury si terrà , comunque, solo qualche mese dopo la morte della sovrana e, ovviamente, cambierà anche l'inno nazionale, che non sarà più God save the Queen bensì God save the King. Anche lo stemma reale utilizzato per le missive non sarà più lo stesso. Quello attuale è "ER" che sta per "Elizabeth II Regina". Ci saranno ,poi, nuovi francobolli e le banconote riporteranno l'effigie del nuovo Re. (