Al fianco dell’Ucraina, in difesa della democrazia, a lavoro per un nuovo corso nella politica ambientale ed energetica, ma anche a sostegno delle Pmi e dei consumatori europei, consapevole del suo peso nel mondo e pronta ad aprire le porte a nuovi stati membri. Questa l’Unione Europea di Ursula von der Leyen che la presidente della Commissione ha presentato nel discorso sullo stato dell'Unione, oggi 14 settembre, a Strasburgo.
Vestita con i colori ucraini, von der Leyen ha illustrato le principali iniziative che la Commissione intende intraprendere nel prossimo anno.


In primis, continuare a sostenere fermamente l'Ucraina e la sua popolazione, anche sfruttando appieno le possibilità offerte dal mercato unico dell'Ue; mettere in atto misure per aiutare i cittadini europei ad affrontare la crisi energetica; sostenere il contesto imprenditoriale, in particolare le piccole e medie imprese, per rafforzare la futura competitività dell'Europa; ridurre la dipendenza dell'UE dai combustibili fossili russi e collaborare strettamente con fornitori affidabili; investire ulteriormente nelle energie rinnovabili e, in particolare, nell'idrogeno; guidare a livello mondiale l'adattamento ai cambiamenti climatici e proteggere la natura e continuare a difendere la democrazia, in Europa e nel mondo, e lo Stato di diritto.
Al suo terzo discorso sullo stato dell’Unione, il primo con una guerra in corso, von der Leyen non poteva non iniziare dall’Ucraina, per ribadire la vicinanza dell’Europa e l’ammirazione per il “coraggio” del popolo e del suo presidente, Zelenski - la moglie, Olena era presente oggi alla seduta - , che la presidente vedrà oggi stesso per parlare di mercato unico. Una risposta, quella ucraina, sostenuta da “un intero continente” che “si è unito all'insegna della solidarietà”. L’Ue si è dimostrata “all'altezza della situazione” e ha fatto “riemergere la sua forza interiore” che “ci servirà tutta” perchè “i mesi che ci aspettano non saranno facili”.
La posta in gioco è alta, non solo per l'Ucraina, ma per tutta l'Europa e per il mondo intero”, ha aggiunto con der Leyen. “Saremo messi alla prova. A farlo saranno coloro che vogliono approfittare della minima divisione tra di noi. Questa non è solo una guerra mossa dalla Russia contro l'Ucraina. È una guerra contro la nostra energia, la nostra economia, i nostri valori e il nostro futuro. È uno scontro tra l'autocrazia e la democrazia. Sono convinta che, grazie al coraggio e alla solidarietà, l'Europa avrà la meglio e Putin perderà”.
L'Europa “è al fianco dell'Ucraina fin dal primo giorno, con armi, fondi, ospitalità per i rifugiati. E con le sanzioni più severe che il mondo abbia mai visto” che, ha aggiunto, stanno funzionando. Ma “è stato il Cremlino a mettere l'economia russa sulla via della rovina”. Le sanzioni “resteranno in vigore”, ha confermato la presidente. “È il momento della risolutezza, non delle concessioni”.
“Lo stesso vale per il nostro sostegno finanziario all'Ucraina”, ha aggiunto, annunciando che l’Ue contribuirà con 100 milioni di euro alla ricostruzione delle scuole ucraine. Più in generale “non solo forniremo finanziamenti, ma metteremo anche l'Ucraina nelle condizioni di sfruttare al meglio il suo potenziale” aprendole il “nostro mercato unico”, tema di cui von der Leyen discuterà oggi con Zelenski. “A marzo abbiamo collegato l'Ucraina alla nostra rete elettrica, un traguardo inizialmente previsto per il 2024. Lo abbiamo conseguito in appena due settimane e oggi l'Ucraina esporta energia elettrica verso l'UE. Intendo espandere in modo significativo questi scambi reciprocamente vantaggiosi. Abbiamo già sospeso i dazi sulle esportazioni ucraine verso l'UE. Includeremo l'Ucraina nello spazio europeo del roaming gratuito. I nostri corridoi di solidarietà sono un grande successo. Muovendo da queste iniziative, la Commissione collaborerà con l'Ucraina per darle accesso al mercato unico senza soluzione di continuità. E viceversa. Il mercato unico è una delle grandi realizzazioni europee. È giunto il momento di rendere partecipi anche i nostri amici ucraini”, ha confermato.
Sul fronte energetico, l’Ue dovrà diversificare per affrancarsi il più velocemente possibile dal gas russo: “lo scorso anno il gas russo rappresentava il 40% delle nostre importazioni di gas. Oggi la percentuale è scesa al 9 % per il gas via gasdotto. Ma la Russia continua a manipolare attivamente il nostro mercato dell'energia. Preferisce bruciare il gas piuttosto che consegnarlo. Questo mercato non funziona più” ed è insostenibile per cittadini e imprese, come “i ceramifici del centro Italia dove gli operai hanno deciso di spostare i turni al mattino presto per beneficiare delle tariffe più basse dell'energia”.
La commissione proporrà “misure che consentiranno agli Stati membri di ridurre il loro consumo complessivo di energia elettrica”, con un “sostegno più mirato” a chi ne ha bisogno. Gli aiuti erogati finora “non basteranno”, quindi “proporremo un massimale per le entrate delle imprese che producono energia elettrica a basso costo” che in questi mesi hanno realizzato “profitti inaspettati”, così come le “grandi compagnie petrolifere” che quindi “devono dare un apporto commisurato, versando un contributo di crisi”.
“Oltre ad affrontare la crisi nell'immediato, dobbiamo guardare al futuro”, ha aggiunto la presidente annunciando “una riforma profonda e onnicomprensiva del mercato dell'energia elettrica” così come creazione di una nuova “Banca europea dell’idrogeno” che “contribuirà a garantire l'acquisto di idrogeno rinnovabile, in particolare utilizzando le risorse del Fondo per l'innovazione, e potrà investire 3 miliardi di euro per aiutarci a costruire il futuro mercato dell'idrogeno”.
Sul fronte ambientale, dopo un’estate all’insegna della siccità e degli incendi, l’Ue “insisterà per un accordo ambizioso per la natura a livello mondiale in occasione della conferenza delle Nazioni Unite sulla biodiversità, che quest'anno si svolgerà a Montreal. Faremo altrettanto alla COP27 di Sharm el-Sheikh”. Nel breve termine, saranno “raddoppiate le nostre capacità antincendio” con l’acquisto “di dieci aeromobili anfibi leggeri e tre elicotteri supplementari per completare la nostra flotta”.
“Gli ultimi anni ci hanno fatto capire quanto l'Europa possa realizzare quando è unita. Dopo una pandemia senza precedenti, la nostra produzione economica ha superato in tempi record i livelli pre-crisi”, ha detto ancora von der Leyen citando l’importanza di SURE e di NextGenerationEU, che “ha costituito un'iniezione di fiducia per la nostra economia” e che “porterà innovazione”.
Ma “dobbiamo anche prendere atto della nuova realtà di un debito pubblico più elevato”, quindi “servono norme di bilancio che ci consentano investimenti strategici ma che salvaguardino nel contempo la sostenibilità delle finanze pubbliche. In ottobre – ha annunciato – presenteremo nuove idee di governance economica” che prevedranno “una maggior flessibilità per gli Stati membri nel loro percorso di riduzione del debito”.
“Riscopriamo lo spirito di Maastricht” l’invito della presidente, che ha sottolineato come “stabilità e crescita vanno necessariamente di pari passo”.
Se “la forza della nostra economia sociale di mercato sarà il motore della transizione verde e digitale”, c’è anche “bisogno di un contesto imprenditoriale favorevole, di una forza lavoro con competenze adeguate e di un accesso alle materie prime necessarie per la nostra industria. Da questo dipende la nostra futura competitività”. Dunque occorre “rimuovere gli ostacoli che, ancor oggi, frenano le nostre piccole imprese” e puntare alla formazione. Per le prime verrà presentato “un pacchetto di aiuti”, per le risorse umane “dobbiamo investire molto di più nella formazione e nello sviluppo delle competenze. E vogliamo farlo lavorando fianco a fianco con le imprese”, senza dimenticare l’importanza di “migliorare e accelerare il riconoscimento delle qualifiche dei lavoratori in “Europa.
“L'Europa deve riuscire ad attirare chi ha delle capacità e vuole mettersi in gioco”, ha detto von der Leyen proponendo che il 2023 diventi “l'Anno europeo delle competenze e in particolare della formazione continua”.
Nella parte finale del suo discorso, la presidente ha ribadito l’importanza di “difendere la nostra democrazia”. Dopo un commosso ricordo della Regina Elisabetta, von der Leyen ha sostenuto che “è il momento di investire nella forza delle democrazie”, lavorando con gli alleati di sempre, ma anche con “i paesi che sono già sul cammino verso la nostra Unione: mi rivolgo quindi ai popoli dei Balcani occidentali, dell'Ucraina, della Moldova e della Georgia: fate parte della nostra famiglia, il vostro futuro è nella nostra Unione e la nostra Unione non sarà completa senza di voi! Abbiamo anche visto che è necessario interagire con i paesi dell'Europa, al di là del processo di adesione. Per questo sostengo la richiesta di una Comunità politica europea. E presenteremo le nostre idee al Consiglio europeo”.
Allo stesso tempo, “non dobbiamo però perdere di vista il modo in cui le autocrazie straniere stanno prendendo di mira i nostri paesi”, ha aggiunto von der Leyen, ricordando che “abbiamo introdotto una normativa per controllare gli investimenti esteri diretti nelle nostre imprese per motivi di sicurezza”.
“Se tuteliamo la nostra economia, non dovremmo fare altrettanto con i nostri valori? Dobbiamo proteggerci meglio dalle ingerenze malevole. È per questo – ha annunciato – che presenteremo un pacchetto per la difesa della democrazia, per individuare influenze straniere occulte e finanziamenti sospetti”.
Ma ci sono anche “vizi” interni. “La mia Commissione ha il dovere e il nobile compito di proteggere lo Stato di diritto. Perciò vi assicuro che continueremo a difendere l'indipendenza della magistratura. Proteggeremo anche il nostro bilancio grazie al meccanismo di condizionalità” e agirà contro la corruzione che “erode la fiducia nelle nostre istituzioni”.
"La democrazia non è passata di moda, ma deve aggiornarsi per continuare a essere strumento per migliorare la vita delle persone", le parole di David Sassoli citato dalla presidente, che ha anche lodato gli esiti della Conferenza sul futuro dell'Europa, che la commissione ha fatto propri.
“Dobbiamo essere all'altezza delle nuove sfide che la storia continuerà a porci”, ha aggiunto richiamando l’importanza di “determinazione e spirito di solidarietà” nel dibattito sulla migrazione. “Le nostre azioni nei confronti dei rifugiati ucraini non devono essere un'eccezione; possono anzi rappresentare la rotta da seguire per il futuro. Servono procedure eque e rapide, un sistema a prova di crisi e velocemente attuabile e un meccanismo permanente e giuridicamente vincolante che garantisca la solidarietà”, ha detto in proposito von der Leyen. “Voglio un'Europa che gestisca la migrazione con dignità e rispetto. Voglio un'Europa in cui tutti gli Stati membri si assumano la responsabilità dei problemi comuni. E un'Europa che dia prova di solidarietà nei confronti di tutti gli Stati membri” e che sappia ascoltare i giovani. “Ogni azione dell'Unione dovrebbe ispirarsi a un principio semplice: non compromettere il futuro dei nostri ragazzi e lasciare un mondo migliore alle prossime generazioni”, ha detto von der Leyen, secondo cui “è arrivato il momento di iscrivere la solidarietà tra generazioni tra i principi dei nostri trattati. È ora di rinnovare la promessa europea. Di migliorare il nostro modo di agire e prendere le decisioni”.
“Dato che ci stiamo impegnando seriamente per allargare l'Unione, dobbiamo impegnarci seriamente anche per riformarla. Pertanto, come questo Parlamento ha chiesto, ritengo che sia giunto il momento di una convenzione europea”, ha aggiunto.
“Si dice che la luce risplenda di più nell'oscurità”, ha detto ancora von der Leyen, ringraziando due giovani polacche, Magdalena e Agnieszka, che attivatesi subito per l’accoglienza degli ucraini, e oggi invitate a Strasburgo. “La loro storia è emblematica di tutto ciò che la nostra Unione rappresenta e intende realizzare. È una storia di cuore, volontà e solidarietà. Hanno mostrato a tutti quello che l'Europa può realizzare quando unisce le forze in nome di una missione comune. Questo è lo spirito dell'Europa. Un'Unione che è forte solo se unita. Un'Unione – ha concluso – che supera le avversità insieme. Viva l'Europa!”.