Il caffè come protezione per l’intestino. È questo il risultato raggiunto dallo studio "Effect of Different Coffee Brews on Tryptophan Metabolite-Induced Cytotoxicity in HT-29 Human Colon Cancer Cells", recentemente pubblicato sulla rivista Antioxidants, condotto dai gruppi di ricerca dell'Ateneo Federico II e dell'Università di Valencia, in Spagna. Questo studio è stato mirato a valutare i potenziali effetti protettivi del caffè in presenza di livelli elevati di scatolo prodotti dal metabolismo della microflora intestinale in condizioni di eccessiva assunzione di proteine animali e/o di alterato equilibrio delle popolazioni del microbiota intestinale (disbiosi).

Infatti, se prodotto in quantità eccessive, lo scatolo costituisce un potente stimolo pro-infiammatorio e può avere un ruolo nella progressione e nella patogenesi di patologie come la sindrome dell'intestino irritabile (IBD) e nello sviluppo di forme tumorali del colon-retto. Lo studio condotto nella linea cellulare di cancro del colon umano ha mostrato che l'esposizione allo scatolo induce stress ossidativo e un aumento del rilascio di molecole pro-infiammatorie. Rispetto alle cellule trattate solo con scatolo, il co-trattamento con estratti di caffè è risultato essere in grado di ridurre sia la produzione di specie reattive dell'ossigeno (ROS), e quindi lo stato di stress ossidativo, che il rilascio di molecole pro-infiammatorie. Questi risultati dimostrano quindi che il caffè può contrastare gli effetti avversi dei composti putrefattivi come lo scatolo modulando lo stress ossidativo ed esercitando un'attività antinfiammatoria nei colonociti, suggerendo così che l'assunzione di caffè, specialmente quello espresso, può migliorare le condizioni di salute in presenza di alterato metabolismo del microbiota intestinale.