È stato arrestato dopo 31 anni di latitanza Matteo Messina Denaro, boss della mafia ricercato dal 1993. L'uomo, trapanese di nascita, da anni ai vertici di "Cosa nostra", è stato arrestato all’interno di una struttura sanitaria a Palermo dove si era recato per sottoporsi a terapie cliniche. Condannato all'ergastolo per numerosi omicidi, è anche accusato di associazione mafiosa e strage.
L’inchiesta, che ha portato alla cattura del capomafia originario di Castelvetrano (Tp), è stata coordinata dal Procuratore di Palermo e dal Procuratore aggiunto Paolo Guido.


Alla notizia dell’arresto, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha telefonato al Ministro dell’Interno e al Comandante dell’Arma dei Carabinieri per esprimere le sue congratulazioni.
Per la Premier, Giorgia Meloni, l’arresto di oggi è "una grande vittoria dello Stato che dimostra di non arrendersi di fronte alla mafia".
"All'indomani dell'anniversario dell'arresto di Totò Riina, un altro capo della criminalità organizzata viene assicurato alla giustizia”, aggiunge la Presidente del Consiglio. “I miei più vivi ringraziamenti, assieme a quelli di tutto il governo, vanno alle forze di polizia, e in particolare al Ros dei Carabinieri, alla Procura nazionale antimafia e alla Procura di Palermo per la cattura dell'esponente più significativo della criminalità mafiosa. Il governo assicura che la lotta alla criminalità mafiosa proseguirà senza tregua, come dimostra il fatto che il primo provvedimento di questo esecutivo - la difesa del carcere ostativo - ha riguardato proprio questa materia".
Una “grandissima soddisfazione per un risultato storico nella lotta alla mafia” è stata espressa anche dal ministro dell'Interno Matteo Piantedosi che ha appreso la notizia al suo arrivo ad Ankara, dove si trova per incontrare il suo omologo turco.
“Complimenti alla procura della Repubblica di Palermo e all’Arma dei Carabinieri che hanno assicurato alla giustizia un pericolosissimo latitante. Una giornata straordinaria per lo Stato e per tutti coloro che da sempre combattono contro le mafie”, le parole del ministro Piantedosi sulla cattura del boss, nella cui ricerca erano impegnate anche all’estero tutte le Forze dell'ordine.
A congratularsi con il al Procuratore di Palermo, Maurizio de Lucia, e il Comandante dei Carabinieri, Gen. Teo Luzi anche il ministro della Giustizia Carlo Nordio.