A pochi giorni di distanza dall’8 marzo, la Giornata Internazionale della Donna, può essere di assoluto interesse analizzare la “denuncia” fatta dall’Osservatorio Indifesa realizzato da Terre des Hommes e One Day Group, attraverso un sondaggio fatto su oltre 2mila ragazze tra i 14 e i 26 anni. Un sondaggio da cui emerge sin dalle prime battute un dato che non può non far riflettere: una ragazza su due si sente limitata, nelle scelte sul futuro da stereotipi e retaggi maschilisti.

Insomma, in altre parole, le ragazze di oggi hanno serie difficoltà a delineare il proprio futuro; è evidente, infatti, dal dato secondo cui quasi il 54% delle intervistate ritiene che le scelte riguardo agli studi futuri o alla carriera lavorativa, le ambizioni e le passioni vengano limitate dagli stereotipi e da un maschilismo latente e imperante. Molto grave è anche la percezione dell’assenza di una rete di sostegno, così come di modelli a cui ispirarsi. E, a proposito di modelli, il 30% lo ritrova nella propria madre, il che significa, in buona sostanza, che, una grandissima fetta di ragazze è di fatto priva di modelli di riferimento da prendere come esempio per il proprio futuro al di fuori della sfera famigliare. È evidente che tutto questo non vada assolutamente bene. La preoccupazione si evince anche nelle parole di Paolo Ferrara, direttore generale di Terre des Hommes: “C’è molto da fare per il futuro delle giovani donne nel nostro Paese. È urgente un cambiamento culturale che non può che partire dalla scuola. Occorre lavorare affinché genitori e insegnanti incoraggino le ragazze a seguire percorsi di studio che permettono carriere vicine ai loro reali desideri, al netto dei condizionamenti esterni, che arrivano persino dai libri di testo che ancora troppo spesso raffigurano gli uomini come scienziati e ingegneri e le donne come maestre e infermiere. Ogni anno con la nostra campagna Indifesa ci impegniamo a diffondere i dati della violenza e delle discriminazioni, ma cerchiamo anche di offrire a ragazze e ragazzi percorsi che possano accrescere la loro consapevolezza su queste tematiche e proporre nuovi modelli per essere davvero leader del cambiamento per una società più equa e inclusiva”.