Si chiama ortoressia ed è letteralmente l'ossessione per il mangiare sano. Quando il confine tra un'alimentazione attenta e comportamenti eccessivamente rigidi viene più o meno consapevolmente superato, l'ossessione di una dieta sana può diventare un problema per la salute, trasformandosi in un disturbo dell'alimentazione e facilitando l'insorgenza di patologie e complicazioni anche gravi.  Come riportato dal Ministero della Salute, in Italia sono 3 milioni e 200mila le persone che soffrono di disturbi del comportamento alimentare (DCA), circa il 5% della popolazione, dato che vede l'aumento esponenziale di casi durante e dopo la pandemia Covid-19 e che in realtà nasconde cifre ancora più grandi, se si considera quanto questi tipi di disturbi siano nettamente sottostimati e spesso non riconosciuti. 

Anche la stessa mappa dell'ISS - Istituto Superiore di Sanità dedicata ai servizi sui disturbi alimentari è in continua evoluzione: i dati resi noti dal Ministero della Salute in occasione della Giornata del Fiocchetto Lilla 2023 riportano 126 strutture accreditate su tutto il territorio nazionale (solo 1 anno fa, a Marzo 2022, erano 108). Questa recente impennata di casi e diagnosi di disturbi del comportamento alimentare è anche eredità dell'emergenza pandemica, che ha esposto ulteriormente soggetti già a rischio e causato la ricaduta o il peggioramento di patologie e disturbi legati a questo tipo di disagio. Negli ultimi mesi, sono stati diagnosticati infatti il 36% in più di casi e il 48% in più di ricoveri in Pronto Soccorso dovuti a problematiche da DCA, dati riferiti sempre solo ai casi riconosciuti, diagnosticati e quindi trattati, che lasciano quindi tante altre realtà ancora sommerse. In una società dai ritmi frenetici e con una sempre più spiccata propensione alla promozione di uno stile di vita sano e salutare, l'ortoressia è un disturbo dell'alimentazione non così facile da riconoscere. Tra i tipici comportamenti cosiddetti "ortoressici", c'è sicuramente un'attenzione eccessiva e spesso ossessiva a un regime alimentare rigido, ripetitivo e che prevede il consumo di pochi alimenti, a cui segue l'eliminazione progressiva dalla propria dieta di cibi ipercalorici, grassi e considerati dannosi per la salute. Si limitano prima e si fanno scomparire poi dolci e prodotti confezionati, carboidrati, latticini e insaccati, ma anche patate e in generale ortaggi non biologici. Come tutti i DCA, anche l'ortoressia incide sulla quotidianità della persona, condizionandone la qualità della vita e mettendola seriamente a rischio in termini di salute. Il 78% di chi soffre di questo disturbo pianifica meticolosamente i propri pasti, pesando il cibo in termini di dosi e calorie. Il 72% rinuncia alla uscite con gli amici e in generale diserta tutte le occasioni di convivialità che prevedono il mangiare fuori casa.