Il vino lombardo cresce sui mercati internazionali, dove il valore delle vendite è pressoché raddoppiato negli ultimi 15 anni, arrivando a sfiorare quota 320 milioni di euro nel 2022, nuovo record storico. Consolida anche la propria presenza nel Regno Unito superando di slancio lo scoglio della Brexit, con un +29% sul mercato britannico. E registra risultati molto positivi anche sul fronte dell'occupazione, grazie a una crescita degli addetti stabili del 17,6% negli ultimi 10 anni.

Sono queste le credenziali, illustrate in una conferenza stampa in Regione, con cui i vini lombardi si presentano a Vinitaly 2023, la cui 55ª edizione andrà in scena a Verona dal 2 al 5 aprile. Nel corso del 2022 l'export della produzione vitivinicola della Lombardia è infatti cresciuto del 7,8% rispetto al 2021, raggiungendo quota 319.623.000 euro, pressoché il doppio rispetto ai 167.699.000 euro che erano stati registrati nel 2007, 15 anni prima (Dati Istat elaborati dall'Ufficio Studi di Unioncamere Lombardia). "La Lombardia vanta 5 DOCG, 21 DOC e 15 IGT e, in termini di qualità, può tranquillamente competere con le più rinomate regioni vitivinicole a livello non solo nazionale, ma anche internazionale", spiega Attilio Fontana, presidente di Regione Lombardia. "L'ultima vendemmia – continua -, pur caratterizzata da condizioni meteorologiche estreme, si è chiusa con una produzione fatta per la stragrande maggioranza di vini a Denominazione di qualità, per cui nove bottiglie su dieci dell'annata 2022 saranno a marchio DOCG, DOC o IGT". La produzione dello scorso anno, infatti, conta oltre 142 milioni di bottiglie potenziali, per l'88% vini a Denominazione di qualità. Una percentuale in virtù della quale la Lombardia, già prima regione in Italia per valore della produzione agroalimentare, si conferma ai vertici a livello nazionale anche per quanto riguarda la quota di vini di qualità sul totale della produzione.