“Complessivamente, questo primo provvedimento prevede uno stanziamento di oltre 2 miliardi di euro per le zone colpite dall’alluvione”. Così il premier Giorgia Meloni, in conferenza stampa dopo il Consiglio dei ministri del 23 maggio sull’Emilia-Romagna, con al fianco il governatore Stefano Bonaccini, parlando di “prime importanti risposte ai territori”. “Mi pare di poter dire – rivendica Meloni – che nella situazione attuale dell'Italia, trovare 2 miliardi di euro in qualche giorno non è una cosa facile, e quindi penso che vada dato atto a tutto il governo di essersi dedicato a questa emergenza con il massimo della concentrazione, della disponibilità e dell'operatività possibile.

Chiaramente sappiamo che stiamo parlando dell'emergenza, che ci sarà una fase di ricostruzione sulla quale ancora non siamo in grado di quantificare complessivamente le necessità e i danni, ma in passato interventi di emergenza da 2 miliardi di euro non so se si erano visti”. Il cdm, nello specifico, ha adottato un’ordinanza di Protezione civile che estende lo stato d'emergenza a tutti i Comuni che sono stati colpiti dalla seconda ondata dell'alluvione e che non erano già previsti nella prima, con riserva di estendere lo stato d'emergenza una volta che sarà completata l'istruttoria anche ai Comuni che sono stati colpiti nelle Marche e in Toscana.  Dal canto suo Bonaccini ringrazia il premier “per essere venuta poche ore fa nella nostra terra colpita e ferita, esattamente come lo fu 11 anni fa con il terremoto”, e il governo “per la velocità e lo sforzo”. Il governatore è stato ricevuto a Palazzo Chigi portando con sé i sindacati e i rappresentanti delle categorie produttive regionali: “Abbiamo bisogno di interventi per l’emergenza, grazie per aver incluso nei provvedimenti le misure che abbiamo condiviso con le parti sociali della nostra regione, ma poi ci sarà il tema della ricostruzione: prendiamoci il tempo che serve, servirà un decreto vero e proprio. Garantisco che mediamente le risorse che ci arrivano dai ministeri le spendiamo, dopo il terremoto che ha prodotto 12 miliardi di euro di danni abbiamo ricostruito tutto o quasi” sono le parole del governatore. Nel documento unitario viene avanzata la richiesta di un commissario straordinario per gestire la ricostruzione: al momento, però, c'è solo una misura che riguarda l'estensione delle competenze del Commissario nominato per la siccità (“con un passaggio bizzarro – commenta il premier - per cui il commissario della siccità oggi si occupa anche dell'alluvione, ma è la situazione climatica nella quale ci troviamo”) per la verifica del monitoraggio delle opere di drenaggio dell'acqua.