L’acutezza (o acuità) visiva è la capacità di una persona di distinguere chiaramente le cose che vede, misura quanto l’occhio è in grado di percepire in maniera nitida i dettagli ed è qualcosa di fondamentale per una buona qualità della vita. La capacità di leggere, guidare, svolgere compiti di ogni tipo, lavorare, praticare attività ricreative, ecc., dipendono in larga misura da una buona acutezza visiva. Una visione chiara permette di eseguire tutte queste attività in modo accurato e sicuro, migliorando la produttività e l'efficienza, garantendo l'indipendenza ed evitando potenziali pericoli.

Con il passare degli anni, l'acutezza visiva diminuisce. Infatti, secondo i dati forniti da www.clinicabaviera.it, una delle aziende leader in Europa nel settore dell'oftalmologia, oltre l'80% delle persone con più di 60 anni soffre di problemi visivi, che hanno un impatto sulla qualità della vita. Esistono diversi metodi e test per calcolare l'acuità visiva. Il più comune è il test di Snellen, che consiste nel posizionare a una certa distanza dall’occhio diverse tavole con numeri, lettere e colori che il paziente deve riconoscere; in base al risultato, si può conoscere la sua acutezza visiva. L'acutezza visiva di ogni persona è determinata da diversi fattori, come quelli genetici, in quanto può esserci una componente ereditaria, quelli neuronali, in quanto il cervello deve interpretare i segnali che gli arrivano, e quelli determinati dall'età e dallo stile di vita. Ciononostante, la perdita dell'acutezza visiva si può in qualche modo prevenire. Esistono accorgimenti che si possono adottare per mantenere e migliorare la propria visione e renderla più nitida e precisa.