Il Superbonus “ha annullato” i miliardi portati dalla revisione dei conti, ovvero il miglioramento di 0,2 punti del deficit nel 2021. Questo il commento del capo della direzione per la contabilità nazionale di Istat, Giovanni Savio, nel giorno – il 22 settembre - in cui l’Istituto nazionale di statistica ha aggiornato i conti economici nazionali – relativi al triennio 2020-22 - rispetto alle stime diffuse ad aprile. Nel 2022 il tasso di variazione del Pil in volume è pari a 3,7%, invariato rispetto alla stima di aprile. Sulla base dei nuovi dati, invece, nel 2021 il Pil in volume è aumentato dell’8,3%, al rialzo di 1,3 punti percentuali rispetto alla stima di aprile.

L’indebitamento netto delle amministrazioni pubbliche in rapporto al Pil è pari nel 2022 a -8% (-8,8% nel 2021), invariato rispetto alla stima pubblicata ad aprile. Numeri che danno però adito a letture politiche tutt’altro che concordanti, con il Superbonus 110 – varato dal governo giallorosso e cancellato dall’attuale - che continua a essere al centro della diatriba politica. Il sottosegretario all’Economia, Lucia Albano, commenta così i dati: “Apprendiamo con soddisfazione i dati Istat”, tuttavia “non possiamo non considerare l’impatto negativo, emerso dai dati, del Superbonus sui conti pubblici. La misura ha annullato il miglioramento dell’indebitamento netto che era stato previsto dalla revisione dei conti nazionali per il triennio 2020-2022, confermandosi un pesante fardello sul bilancio dello Stato. Il lavoro del governo, anche in vista della manovra, proseguirà con responsabilità e efficacia, com’è stato finora, garantendo le riforme di cui l’Italia ha bisogno senza accendere ipoteche sul futuro degli italiani”. “Conti pubblici sconquassati? Rispondiamo con 8,3 punti di Pil”. è il commento del capogruppo del Movimento 5 Stelle al Senato Stefano Patuanelli, ministro dello Sviluppo economico all’epoca del governo Conte II. “Il compito di un Ministro dello Sviluppo Economico è quello di garantire crescita al proprio Paese. Nel terribile 2020 abbiamo messo in campo misure straordinarie, per garantire all’Italia non solo un rimbalzo, ma anche una ripresa economica che potesse rilanciarci e vederci primeggiare in Europa. Istat comunica che saranno ulteriormente riviste al rialzo le stime del Pil 2021, dove probabilmente arriveremo a sfiorare il +9% nominale. È un risultato straordinario e il sintomo di come, per abbattere il debito, esista solo la strada della crescita economica. Sfortunatamente questo governo ha scelto l’altra via, quella che ci ha condannati per anni agli zero virgola, puntando sull’austerità prima di ogni cosa, adducendo scuse e cercando capri espiatori. C’è una mancanza totale di visione – sottolinea Patuanelli - che si riflette sui dati economici che iniziano a flettere pericolosamente verso il basso e, soprattutto, c’è una mancanza di rispetto verso gli imprenditori, che vogliono avere regole certe e possibilità d’investimento stabili nel tempo. Possibilità che noi avevamo garantito con la resa triennale di Transizione 4.0, con il Superbonus 110%, con l’estensione delle garanzie ai prestiti tramite il Fondo Centrale di Garanzia, che ha consentito l’accesso alla liquidità a centinaia di migliaia di imprese. Tutte cose che sono state distrutte con un tratto di penna” conclude Patuanelli.