In un mondo in cui la ricchezza e il benessere sono spesso visti come indicatori di progresso, un recente studio dell’Università Statale di Milano ha messo in luce come le disuguaglianze in termini di ricchezza, reddito, accesso al cibo e assistenza sanitaria siano aumentate, raggiungendo livelli che ricordano l'inizio del XX secolo. L'analisi completa, condotta dal gruppo interdisciplinare composto da Caterina La Porta e Stefano Zapperi del Center of Complexity & Biosystems dell'Università Statale di Milano e rispettivamente del Dipartimento di Scienze e Politiche Ambientali e del Dipartimento di Fisica di UniMi, ha esaminato le intricate relazioni tra disuguaglianza della ricchezza, mobilità sociale e salute tra vari segmenti di popolazione in Italia e negli Stati Uniti.

Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Journal of Physics: Complexity. La ricerca, che si basa su indagini longitudinali condotte in due Paesi sviluppati, gli Stati Uniti e l'Italia, ha messo in luce una correlazione tra la disuguaglianza della ricchezza e il benessere generale dei cittadini di una nazione. "La scelta degli Stati Uniti e dell'Italia è stata motivata dalle grandi differenze tra i sistemi sanitari di questi due Paesi sviluppati, dal momento che l'Italia si basa su un'assistenza sanitaria pubblica e universale, mentre gli Stati Uniti si avvalgono principalmente di assicurazioni private", spiega Caterina La Porta, docente di patologia generale presso il dipartimento di Scienze e politiche ambientali. “Gli Stati Uniti hanno un PIL significativamente più alto dell'Italia”, prosegue Caterina La Porta, “e anche la disuguaglianza della ricchezza è maggiore. Ma quando si parla di salute e sicurezza alimentare la situazione è nettamente migliore in Italia, dove i cittadini hanno un'aspettativa di vita più lunga e una salute complessivamente migliore”. "Uno dei risultati chiave dello studio", aggiunge Stefano Zapperi del dipartimento di Fisica "Aldo Pontremoli", "è che la mobilità della ricchezza diventa notevolmente più lenta ai due estremi della distribuzione della ricchezza, cosicché le famiglie intrappolate in uno stato di povertà persistente affrontano livelli più elevati di insicurezza alimentare e questo ha un effetto negativo sulla salute rispetto alla popolazione generale". Il documento dimostra che le disuguaglianze di salute sono strettamente legate ai determinanti sociali e ambientali della salute. Gli individui provenienti da contesti socioeconomici svantaggiati sono spesso maggiormente esposti a rischi ambientali, alloggi inadeguati, insicurezza alimentare e accesso limitato a spazi ricreativi sicuri. Queste condizioni contribuiscono a risultati sanitari peggiori, che colpiscono in modo sproporzionato le comunità emarginate e perpetuano la disuguaglianza sociale e ambientale complessiva. Lo studio illustra come le varie forme di disuguaglianza siano intricate tra loro e suggerisce la necessità di un approccio globale per affrontare le disparità di ricchezza, salute e mobilità, in aumento nei Paesi sviluppati.