La Commissione Bilancio del Senato ha approvato tra gli altri anche l'emendamento alla manovra che destina per il contrasto alla violenza sulle donne tutti i 40 milioni del 'tesoretto' per le modifiche parlamentari spettante alle opposizioni. "Come Azione avevamo presentato un emendamento in questa direzione, alla fine tutta l'opposizione ha scelto di non disperdere le poche risorse in mille rivoli ma di concentrarle su una battaglia fondamentale, quale la lotta contro la violenza sulle donne: nasce quindi un fondo di 40 milioni di euro che verrà impiegato per sostenere i centri antiviolenza, le case rifugio ma anche per formare gli operatori, per rafforzare l'impiego dei braccialetti elettronici e soprattutto per il microcredito di libertà". Così Mariastella Gelmini, senatrice e portavoce di Azione.

"Se fino ad oggi - aggiunge - la lotta alla violenza sulle donne è stata il frutto della generosità e dell'impegno di tante donne volontarie, di tante onlus, questa volta il Parlamento dà un segnale forte: 40 milioni sono una cifra importante, ora - avverte Gelmini - dovremo monitorare che queste risorse vengano riversate sui territori, e soprattutto chiederemo al presidente della Conferenza Stato Regioni Fedriga di vigilare affinché non ci siano lungaggini burocratiche, ma nel passaggio tra stato e regioni si faccia in fretta e si riversino queste risorse là dove c'è bisogno, sui territori". "Abbiamo pensato fosse giusto che le poche risorse rimaste, dedicate alle opposizioni, venissero concentrate su un tema: la legge che è stata approvata a novembre per il contrasto alla violenza di genere non prevedeva un euro per dare corpo e vita a quelle norme importanti": così Alessandra Maiorino, vicepresidente senatori M5S. "Con questo emendamento, che agisce a 360 gradi e fa un lavoro sinergico per contrastare la violenza di genere - aggiunge - si mettono risorse per la formazione dei magistrati, per l'implementazione dei percorsi per uomini maltrattanti, per costruire nuovi centri rifugio, per i centri antiviolenza e per dare autonomia economica alle donne vittime di violenza, sia con il reddito di libertà, che viene aumentato, che con sgravi fiscali per i datori di lavoro che le assumono. Quindi - conclude la parlamentare pentastellata - si è fatto davvero un grande lavoro di concertazione di cui siamo estremamente orgogliosi". Soddisfatta anche la presidente della Commissione d'inchiesta sul femminicidio, Martina Semenzato: “La violenza di genere non ha colore politico. Ho sempre definito la Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio, nonché su ogni forma di violenza di genere che ho l’onore di presiedere 'super partes'. Lavoriamo in simbiosi, per dare suggerimenti rapidi ed efficaci al governo. Ringrazio le commissarie e i commissari componenti della Commissione che hanno contribuito all’emendamento in manovra, approvato all'unanimità con la maggioranza. Un passo avanti per la libertà delle donne e per un nuovo patto di corresponsabilità tra famiglia, scuola e politica”.