Un capitolo a parte spetta all’Ucraina. Dall’inizio del conflitto sono stati investiti 1.840.526 euro, grazie anche alla solidarietà dimostrata da cittadini, associazioni e imprese dell’Emilia-Romagna. Parte di queste risorse sono state spese sul nostro territorio per l’accoglienza delle famiglie e parte in Ucraina per l’acquisto di beni di prima necessità, piccole ristrutturazioni, sostegno psicologico ed educativo. Sono 23 i progetti in loco approvati nel 2022-23, 38 quelli dei Distretti sanitari in Emilia-Romagna per favorire la presenza nei centri estivi ai bambini ucraini e 42 di Comuni e Unioni di Comuni per progetti di integrazione dei minori nella comunità emiliano-romagnola.
In particolare, i progetti in Ucraina riguardano: il ripristino e l’allestimento dei rifugi nelle scuole, anche per favorire una maggiore permanenza all’interno dei bambini nelle ore di studio; il ripristino di pozzi per l’acqua potabile, a tutela della salute delle persone; la sanificazione degli ambienti ospedalieri; campagne informative sulla pericolosità di ordigni bellici inesplosi come le mine antiuomo e unità mobili a Kharkiv, con psicologi a bordo, per il supporto psicosociale di donne e bambini; servizi di riabilitazione per bambini con disabilità intellettive (arredi, ausili, formazione dei genitori) . Dal 2021 la Regione ha destinato all’Africa l’80% dei fondi annuali di cooperazione internazionale nei settori prioritari dell’ambiente, per la lotta ai cambiamenti climatici con attività relative alla mitigazione del clima e alla tutela ambientale; delle donne e l’empowerment, stimolando la partecipazione politica e sostenendo la formazione anche con voucher per la frequenza ai corsi; della migrazione e dello sviluppo, con interventi di comprensione dei fenomeni migratori sia sul territorio regionale che in loco (con informazione anche sui rischi che comporta emigrare), ma anche fornendo opportunità di reddito e di studio, in accordo con le istituzioni estere, sostenendo attività agricole e la fornitura di pozzi per l’acqua potabile, l’educazione con materiali didattici e la sanità con farmaci e strumentazione.