L'arte essenziale della mostra è un progetto di committenza fotografica, a cura di Simona Antonacci, affidato a quattro importanti autori italiani: Luca Campigotto, Claudio Gobbi, Francesco Mattuzzi, Valentina Vannicola. A loro è stato chiesto di interpretare Ivrea e il suo patrimonio con l’obiettivo di legare alla ricerca e al racconto dell’heritage uno sguardo orientato al futuro. I materiali del percorso espositivo provengono prevalentemente dall’archivio della Fondazione Adriano Olivetti e dall’Associazione Archivio Storico Olivetti oltre che da altri importanti archivi:

l’Archivio Gianni Berengo Gardin, l’Archivio Gabetti e Isola, l’Archivio Nazionale Cinema d’Impresa, Archivio Centrale Stato, il Centro Studi e Archivio della Comunicazione – CSAC, il Laboratorio-Museo Tecnologic@mente di Ivrea– Fondazione Natale Cappellaro, Rai Teche, Archivio Paolo Pintori, Fondazione Forma per la Fotografia, Archivio Federico Patellani. Fondata nel 1908 come azienda di macchine da scrivere e con sede a Ivrea, vicino a Torino, Olivetti è ancora oggi un produttore di prodotti elettronici per l’impresa. Divenne famosa per la meticolosa attenzione riservata alla progettazione dei suoi prodotti, attraverso collaborazioni con importanti architetti e designer, in un periodo di quasi 60 anni a partire dalla fine degli anni '30, spaziando dalle prime calcolatrici desktop programmabili commerciali, la Programma 101, introdotta nel 1964 - alla macchina da scrivere Olivetti Valentine del 1969, che vinse il Compasso d'Oro dell'Associazione Italiana per il Disegno Industriale (ADI) nel 1970.