“85 ANNI CON ARTE”, IN MOSTRA LE OPERE DELL’IIC DI MADRID
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- Redazione
Si chiama “85 anni con arte” la mostra organizzata dall’Istituto italiano di cultura di Madrid per celebrare i suoi 85 anni di attività. Un’esposizione di opere che appartengono al patrimonio dell’istituto e che normalmente non sono visibili al pubblico: un sorprendente viaggio nell’arte italiana, attraverso diversi stili ed artisti di indiscussa notorietà che, con le loro creazioni, hanno segnato la storia e continuano a caratterizzare il presente e il futuro di questa istituzione.
“Da sempre l’Istituto italiano di cultura di Madrid lavora al fianco degli artisti come centro culturale di riferimento – ha dichiarato la direttrice Marialuisa Pappalardo – 85 anni con arte non vuole essere una mostra celebrativa, quanto un invito a rivivere la storia di questa prestigiosa istituzione, il suo passato, che è una parte fondante del suo presente, della sua identità e, ne sono sicura, anche del suo futuro”. La collezione delle opere dell’istituto nasce da acquisizioni e donazioni che sono state fatte nel corso dei decenni e sono quasi sempre legate a mostre, personali o collettive di artiste e artisti italiani organizzate presso lo stesso istituto o in collaborazione con prestigiose istituzioni culturali della città. Sin dalla sua nascita, nel 1939, infatti, l’Istituto italiano di cultura di Madrid ha saputo coniugare il classico con il contemporaneo, l’arte con la creatività del design, la tradizione con la sperimentazione, presentando in Spagna gli artisti, designer, intellettuali italiani già riconosciuti e accompagnando gli emergenti, affermandosi come centro culturale e di creazione di riferimento. Nel percorso espositivo, a cura della direttrice Marialuisa Pappalardo e di Alessandra Picone, referente per il settore arti visive, si ricostruisce, attraverso le “tracce” lasciate dagli artisti, questa forte identità dell’istituto. Accanto ad opere di protagonisti della transavanguardia, come Enzo Cucchi e Mimmo Paladino, sono presenti disegni di Armando Testa, che vennero esposti nel 1989 e una suggestiva installazione di Maurizio Mochetti, che realizzò una personale presso il Centro Cultural Conde Duque nel 2000, in occasione della Fiera ARCOMadrid che aveva l’Italia come Paese invitato. Scorrono quindi altri nomi come Franco Vaccari, Emilio Isgrò, Luigi Bartolini e Pinuccio Sciola, intervallati da oggetti iconici di design a firma di Vico Magistretti e Carlo Scarpa, fino ad arrivare alle più recenti donazioni, come l’opera “Corpo unico” di Marinella Senatore, presentata nel 2020 e accolta nel patio dell’IIC e “Opera al nero” di Alfredo Romano, parte della mostra “Tracce/Huellas – opere della Galleria Giorgio persano 1970-2021”. “Questa è una mostra che ho immaginato, e poi voluto, fin dall’inizio del mio mandato; non avrei potuto immaginare un finale migliore e più significativo di questo per chiudere quattro anni ricchi di progetti, esperienze e incontri straordinari alla direzione di questo prestigioso Istituto - ha aggiunto Pappalardo - Una mostra per tutte le età, dagli 0 anni in su, per condividere e vivere con tutto il nostro pubblico quello che abbiamo di più prezioso: il nostro patrimonio, che contribuiamo ad arricchire ogni giorno, e la nostra infinita passione per la cultura”.