CHAMPIONS: THURAM ALL’ULTIMO RESPIRO, L’INTER BATTE LO YOUNG BOYS
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- Redazione
Anche in fondo alle partite più difficili, anche in fondo a quelle sporche, storte, complicate: l'Inter c'è, l'Inter c'è sempre. Spinta da un intero popolo, spinta dalla voglia di emergere anche dentro alle difficoltà, tra infortuni, tiri storti, rimbalzi imprevedibili. Un colpo di tacco di capitan Lautaro, il solito arcobaleno dalla sinistra di Federico Dimarco, il tempismo e l'opportunismo di Marcus Thuram. Un guizzo, un urlo proprio sul gong: eccola, la vittoria dell'Inter a Berna contro lo Young Boys il 23 ottobre.
Attesa, ma non scontata. Cercata, in una selva di inghippi. Liberatoria, nel momento in cui è arrivata. In pieno recupero, perché l'Inter non molla mai, l'Inter va sempre avanti. Quando Marcus la mette in rete, quando Marcus abbraccia Dimarco, quando in panchina tutti esplodono: questi sono i momenti nerazzurri, accompagnati dalle voci arrivate fino a Berna, instancabili, caldissime, che portano l'Inter a quota 7 dopo tre turni, al settimo posto della lunga classifica di Champions League. Il terreno sintetico del Wankdorf Stadion, le assenze forzate di Calhanoglu, Acerbi e Asllani, rotazioni necessarie in vista della sfida di domenica contro la Juventus, la stanchezza per i reduci dalla partita dell'Olimpico. Tanti i temi da trattare a Berna, affrontati con un'Inter che manovra fin dal primo minuto, coinvolgendo Taremi, molto mobile sulla linea offensiva. Lo Young Boys, squadra in netta ripresa dopo un lento avvio stagionale, lavora in profondità. Serve un grandissimo lavoro difensivo per stoppare attacchi pericolosi: tanto lavoro per Bisseck, De Vrij e Pavard, con i fondamentali ripiegamenti di Dumfries necessari a tamponare le folate di Monteiro. Il fattore per l'Inter è Denzel Dumfries. Dentro a tutte le situazioni, si procura in avvio della ripresa il rigore del possibile vantaggio. Possibile, ecco: dal dischetto va Arnautovic, con Von Ballmoos che para, chiudendo con Benito anche la possibile respinta di Benito. Un brutto colpo, da cancellare in fretta, ma che lo Young Boys assorbe come energia per andare a fare male. Chi si fa male, in realtà, è Carlos Augusto, costretto al forfait per un problema muscolare. Sembra mettersi tutto male: Monteiro, scatenato, colpisce un palo con Sommer battuto. Lautaro e Zielinski sono le carte che spostano gli equilibri del match: l'Inter prova ad aumentare i giri proprio quando si accorcia il tempo per vincere una partita fondamentale. Il tifo dal settore nerazzurro è commovente e instancabile, ma serve tanta fatica per scardinare la porta svizzera. Ci prova Lautaro, poi Frattesi. Quando nel recupero Zielinski da due passi manda alto, sembra il segnale di una partita stregata. Ma l'Inter ha risorse tecniche e mentali infinite. E in pieno recupero la vince: un regalo ai tifosi, un colpo fondamentale per la classifica. Lautaro lavora con il tacco, attiva Dimarco. Il pallone al centro è tagliato e velenoso, sul primo palo: arriva Tikus, tocca e segna. Dimarco per Marcus: eccolo il gol vittoria, eccolo il gol dell'Inter. Vittoria, sofferta, pesante, nerazzurra.