"Non sono gli egoismi e le chiusure a promuovere e governare crescita e progresso. Vorrei dire ai giovani: prendetevi il futuro. Non è un gesto di egotismo. Al contrario, è risposta all’appello alla responsabilità e all’impegno". Così il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il 30 ottobre nel suo intervento al Quirinale alla cerimonia di consegna delle onorificenze dell'Ordine "Al Merito del Lavoro" ai Cavalieri nominati il 2 giugno 2024.

Hanno preso la parola il presidente della Federazione Nazionale dei Cavalieri del Lavoro, Maurizio Sella e il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso. Erano presenti il presidente del Senato, Ignazio La Russa, il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, rappresentanti del governo, del Parlamento e del mondo dell'imprenditoria. "Appare singolare - sottolinea il Capo dello Stato - che l’innalzamento della vita e delle sue aspettative, e quello dell’età media della popolazione, conseguenza, questo aspetto, dell’inverno demografico, si traducano in un più lento, e sovente più arduo, inserimento nella società, nel mondo del lavoro. Nella fascia d’età compresa tra i 20 e i 34 anni lo scarto sul mercato del lavoro rispetto alla media dell’Unione europea è di 13 punti percentuali a danno dei giovani italiani. Questo squilibrio accresce i rischi di emorragia verso l’estero di energie preziosissime". Nel suo discorso, comunque, Mattarella ricorda come l'Italia sia "tornata a crescere. Se consideriamo gli ultimi cinque anni, il Pil nazionale è aumentato percentualmente più di quelli francese e tedesco. L’occupazione cresce, e così i contratti di lavoro a tempo indeterminato. Le esportazioni italiane continuano a registrare dati positivi, a sostegno del prodotto nazionale. Merito ulteriore di quelle aziende che sono state capaci di affrontare i rischi e le opportunità della globalizzazione". "Il successo delle imprese italiane - sottolinea il capo dello Stato - è un valore per la comunità nazionale. Generare ricchezza è funzione sociale. Alimentare un benessere diffuso è supporto alla democrazia, alla coesione. Il lavoro è strumento possente di integrazione e penso ai tanti immigrati e alle necessità del mondo produttivo. Le imprese possono recare consistenza su questo terreno, spesso preda di paure irrazionali se non di eccitate fobie".