"Non ci credevo, ma Giorgia Meloni ha costruito un piccolo, autentico ncapolavoro": se a dirlo è Gianfranco Fini, il giudizio davvero non passa inosservato. L'occasione è stata la presentazione del libro di Carmelo Briguglio "Quella meteora a destra. Fini contro Fini: il caso di Futuro e Libertà ai tempi di Giorgia" (Kimerik), presso la Sala Nassirya di Palazzo Madama, con l'intervento del presidente del Senato, Ignazio La Russa.

"Io l'ho votata, ma da uomo libero non condivido tutto" e a "chi mi dice di tornare rispondo che non esistono uomini per tutte le stagioni" ha spiegato l'ex presidente della Camera e leader di Alleanza nazionale, per poi sottolineare: "Ieri l'unica casa politica era Alleanza nazionale, oggi si chiama Fratelli d'Italia il cui unico obiettivo è l'interesse nazionale". "Non si può immaginare il percorso della destra politica italiana senza considerare Gianfranco Fini un caposaldo di questo percorso", ha detto dal canto suo La Russa, riconoscendo che "senza Fini non ci sarebbe stato il passaggio della destra nostalgica alla destra moderna, europea". "Gianfranco Fini nella mia considerazione non ha mai perso dignità", precisa La Russa, terminando il suo intervento con quella che però definisce "una cattiveria: c'è una cosa che non ti ho mai perdonato Gianfranco, cioè che l'unico eletto di Futuro e libertà fu Della Vedova. Hai rinunciato a fare tu il parlamentare per Della Vedova. Come vedi Della Vedova ha seguito esattamente il percorso che tu volevi".