DELEGAZIONE ITALIANA A DAMASCO INCONTRA IL GOVERNO PROVVISORIO
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- Redazione
La prima delegazione italiana di alto livello dopo la caduta del regime di Bashar Al Assad ha avuto nei giorni scorsi a Damasco una serie di incontri con le nuove autorità di fatto siriane. La delegazione è composta dal direttore Mediterraneo e Medio Oriente del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Maurizio Greganti, e dal direttore per gli Interventi di cooperazione, Carlo Batori, assistiti dal capo missione a Damasco, Stefano Ravagnan. Durante l’incontro con il ministro degli Esteri Assaad Hassan Al Shibani agli inviati Greganti e Batori è stato comunicato che l’amministrazione ad interim ha attivato una “cellula di crisi” per seguire gli eventi nel paese legati alla comunità cristiana.
Su indicazione del ministro Antonio Tajani, i diplomatici italiani hanno ribadito l’importanza che Roma attribuisce all’avvio di un nuovo processo politico in Siria, inclusivo e non settario, rispettoso di tutte le componenti del paese, incluse quelle religiose. Secondo Tajani “garantire diritti e libertà fondamentali di tutti i siriani, e soprattutto delle donne, è una richiesta che l’Italia rivolge alla nuova dirigenza siriana”. Per il titolare della Farnesina, “l’Italia ha un atteggiamento di apertura verso il nuovo corso avviato in Siria”. La delegazione diplomatica ha indicato che l’Italia è pronta a contribuire alla ripresa della Siria con importanti interventi di cooperazione, in particolare valorizzando le Organizzazioni della società civile italiane già presenti sul campo, e a varare un primo pacchetto di iniziative, che il ministro Tajani ha chiesto di predisporre, da realizzarsi anche attraverso una presenza permanente di esperti della Cooperazione Italiana a Damasco.