L’AMORE DELLA “GENZ” NASCE NEL MONDO REALE
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- Redazione
Scuole e università, come detto, sono i luoghi principali in cui scatta il colpo di fulmine. Ma non sono gli unici: il 17% degli intervistati fidanzati ha incontrato l’amore grazie agli amici, che hanno vestito i panni di ‘Cupido’, mettendo in contatto i due innamorati. Anche i luoghi in cui si passa il tempo libero, però, fanno la loro parte: il 10%, ad esempio, ha conosciuto il partner in discoteca, a una festa o in una sala giochi; il 9% per la strada, in piazza o ai giardinetti. Completano la geografia dei luoghi dell’amore le parrocchie (7%) e quelli in cui si pratica sport (4%). Insomma, ovunque fuorché nel mondo digitale:
appena il 14% ha trovato qui l’attuale partner sommando complessivamente coloro (11%) che hanno conosciuto l’attuale partner online - tra forum, social e gaming - e quelli (3%) con App di dating o incontri. Tornando alla fuga dalle App, l’unico segmento che sembra dimostrare una timida propensione verso il dating online è quello maschile: quasi 2 ragazzi su 10 - dato doppio rispetto alla media - hanno provato almeno una volta le piattaforme di incontri. E chi si definisce “non binario”, non riconoscendosi nella classica dicotomia maschio-femmina: anche qui la percentuale di utenti è attorno al 20%. Tuttavia, anche tra i maschi la fiducia nelle App risulta marginale e discontinua: solo il 32% ne fa un uso quotidiano, mentre oltre la metà (57%) pensa che il dating online non sia adatto alla ricerca dell’amore ma solo per incontri fugaci. Le ragazze, invece, sono apparse decisamente più diffidenti, su tutta la linea: tra chi ha evitato il dating online, il 33% ci si è tenuta a distanza per paura (tra i ragazzi il dato si ferma al 25%). È, ovviamente, troppo presto per celebrare il funerale di Tinder e compagne. Anche se la prova dei numeri fa desumere che in futuro le principali App, tranne rare eccezioni, potrebbero avere poco margine di manovra: giusto per citare un esempio, stando al loro valore sul “mercato”, il titolo in borsa di Tinder è in perdita rispetto ai picchi raggiunti in epoca pandemica (-65% negli ultimi cinque anni). Diversamente, sono in piena “bolla” le applicazioni dedicate al pubblico LGBTQ+ e non binario, a riprova di quanto si diceva prima: piattaforme come Grindr continuano ad attrarre un numero elevato di utenti.