Produrre idrogeno pulito senza bruciare idrocarburi fossili o altre fonti di energia non rinnovabile. Come? Attraverso la via della fotoelettrochimica, un metodo noto anche come fotosintesi artificiale. Un processo che, proprio come la fotosintesi clorofilliana, sfrutta esclusivamente la luce solare e l’acqua come elettrolita per ottenere idrogeno, senza generare emissioni nocive. È quanto ha studiato un gruppo di ricerca del Dipartimento di Fisica dell’Università di Trento.

Uno degli aspetti più innovativi del progetto è l’impiego di fotocatalizzatori (semiconduttori di elettricità) a base di materiali bidimensionali e, in particolare, di nitruro di carbonio grafitico (g-C3N4). Un materiale leggero e sostenibile utilizzato per rompere il legame chimico della molecola dell’acqua per produrre idrogeno. La ricerca ha dimostrato che, se utilizzati in forma di un singolo strato atomico, offrono prestazioni superiori rispetto alle strutture più spesse e disordinate testate in precedenza. Questa scoperta potrebbe aprire la strada a un uso più efficiente di questi materiali nella produzione di idrogeno verde. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista Carbon.