Dalla politica estera, all'economia, alla politica interna: un intervento a 360 gradi quello del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, durante il premier time al Senato. "Nel 2014, al vertice Nato di Washington, gli Stati membri dell'Alleanza Atlantica si sono impegnati a raggiungere in 10 anni spese per la difesa pari al 2 per cento del prodotto interno lordo. Da allora tutti i Governi hanno confermato questo impegno, senza eccezione di colore politico

. L'Italia finalmente raggiungerà questo target nel corso del 2025, perché c'è un Governo che sa che mantenere gli impegni presi è fondamentale per farsi rispettare" l'annuncio del premier, che ribadisce la "necessità di costruire un pilastro europeo dell'Alleanza Atlantica" e che, "pur rimanendo al fianco dei nostri alleati orientali, è arrivato anche il momento in cui la Nato prenda in maggiore considerazione il fianco sud dell'Alleanza, che pure è particolarmente importante, soprattutto in un tempo di minaccia ibrida". Rispondendo ad Avs, Meloni rivendica poi la non subalternità rispetto all'amministrazione Usa: "Che avremmo deciso di garantire 40 miliardi dei cittadini italiani al governo Usa è pura propaganda: gli unici 40 mld che ricordo di investimenti sono quelli che gli Emirati Arabi Uniti si sono impegnati a portare in Italia. Perché questo governo fa le su scelte seguendo una sola bussola, che è quella dell'interesse nazionale italiano. Del resto abbiamo imparato da chi ci ha preceduto quanto sia controproducente pensare che la politica estera sia assecondare gli alleati ideologici, non così noi che facciamo valere i nostri interessi con i partner con lealtà ma senza subalternità ed è per questo che veniamo rispettati".  In risposta al leader di Italia Viva, Matteo Renzi, le considerazioni più eminenti in tema di politica interna: "Il premierato sta andando avanti, è una legge che io continuo a considerare la madre di tutte le riforme, non dipende da me ma dal Parlamento, però sicuramente la maggioranza è intenzionata a procedere spedita su questa riforma, esattamente come è intenzionata a procedere spedita sulla riforma della giustizia" assicura Meloni, per poi aggiungere: "Sulle preferenze le confermo di essere favorevole alla loro introduzione nella legge elettorale". Tanta economia, inoltre, nell'ora e mezza di botta e risposta a Palazzo Madama: "La recente promozione di S&P, che ha alzato il rating dell'Italia, ricordiamo che non accadeva dal 2017, secondo me è l'ennesima riprova del lavoro del governo che è stato in grado di ridare all'Italia la serietà e l'attrattività che merita. Penso che sia un'altra smentita per coloro che avevano preconizzato conseguenze catastrofiche per i conti pubblici se il centrodestra fosse arrivato al governo, perché i fatti di questi due anni e mezzo raccontano tutt'altro: l'Italia si presenta in modo credibile di fronte a un quadro che è oggettivamente molto complesso" rivendica il premier, per poi aggiungere: "I dati del primo trimestre 2025 relativi all'occupazione, all'andamento dei salari, alla stima dell'andamento del Pil dell'Istat confermano l'efficacia della strategia che abbiamo messo in campo: penso che il nostro impegno debba essere quello di continuare su questa linea con obiettivi che devono essere sempre più ambiziosi, a sostegno delle famiglie, siamo partiti dai nuclei più fragili cercando di aiutarli a recuperare potere d'acquisto ma penso che qui la sfida sia ampliare gradualmente la platea dei soggetti interessati, concentrarsi ora sul ceto medio".