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Una nuova collaborazione scientifica internazionale prende il via per studiare e salvare i mangrovieti delle Maldive e degli Emirati Arabi Uniti, ecosistemi unici al mondo che forniscono l’habitat vitale per numerose specie marine e terrestri, proteggono le coste dall'erosione, svolgono un ruolo chiave nella mitigazione dei danni causati dagli uragani e, assorbendo grandi quantità di carbonio dall'atmosfera, contribuiscono alla lotta al cambiamento climatico. Ad oggi sono estremamente scarse e frammentate le conoscenze scientifiche di questi ecosistemi fragili che rischiano di scomparire nell’arco di qualche decennio a causa dello sviluppo infrastrutturale, dell'inquinamento da plastica e della riconversione dei terreni.
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Il centro islamico medievale di El Castillejo, in Andalusia (Spagna), è stato abbandonato nel XIII secolo molto probabilmente a seguito di un forte terremoto. Lo rivela uno studio pubblicato sulla rivista PLOS ONE: si tratta della più antica testimonianza ad oggi nota di un terremoto nella regione di Granada. La scoperta potrebbe fornire nuove informazioni utili per la prevenzione del rischio sismico nella zona. El Castillejo era un villaggio fortificato costruito sulla cima di una collina e circondato da mura. Gli scavi archeologici realizzati in passato suggeriscono che sia stato abitato tra l’XI e la metà del XIV secolo, ma fino ad oggi gli studiosi non erano riusciti a spiegare la ragione di un importante episodio di abbandono precedente alla sua completa dismissione nel tardo medioevo.
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Le nanofibre di cellulosa rappresentano una promettente risorsa per molteplici settori industriali, ma quale impatto hanno sull'ambiente marino? Una ricerca pubblicata dalla prestigiosa rivista "Environmental Science Nano" della Royal Society of Chemistry ha recentemente affrontato questa tematica in uno studio su organismi marini considerati sentinelle della qualità del mare, i mitili o meglio conosciuti come cozze. Il lavoro è stato condotto congiuntamente dai gruppi di ricerca OSCMLab, del Dipartimento di Chimica, Materiali e Ingegneria Chimica “G. Natta” del Politecnico di Milano (dott.ssa Laura Riva e prof. Carlo Punta), e EcoBiomLab, del Dipartimento di Science Fisiche, della Terra e dell’Ambiente dell'Università di Siena (dott.ssa Tatiana Rusconi e prof.ssa Ilaria Corsi), in collaborazione con la prof.ssa Montserrat Solè dell'Instituto de Ciencias del Mar di Barcellona.
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Parigi in aprile, Dubai in maggio, Barcellona in luglio e Liegi in novembre: sono le quattro destinazioni che la Fondazione Capitolina raggiungerà nelle altrettante tournée internazionali in programma nel 2024. Dopo il successo di Orchestra e Coro in Giappone lo scorso settembre, tocca ora a étoiles, primi ballerini, solisti e Corpo di Ballo dell’Opera di Roma, diretti da Eleonora Abbagnato, portare l’eccellenza italiana in Europa e negli Emirati Arabi Uniti. La prima tappa, Parigi, riconferma il profondo legame che la direttrice ha con la capitale francese, dove è stata la prima italiana a ottenere il titolo di étoile.
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I buchi neri supermassicci generano venti cosmici tanto forti da “spegnere” le galassie. A confermarlo per la prima volta è un gruppo internazionale di astronomi che ha sfruttato le straordinarie capacità del nuovo Telescopio Spaziale James Webb (JWST). I risultati dello studio – pubblicati su Nature – nascono infatti grazie al programma Blue Jay, che coinvolge il primo ciclo di osservazioni del JWST ed è guidato da Sirio Belli, professore al Dipartimento di Fisica e Astronomia "Augusto Righi" dell’Università di Bologna. “Grazie al Telescopio Spaziale James Webb siamo finalmente riusciti a misurare un vento galattico così forte da poter causare lo spegnimento di una galassia”, spiega il professor Belli.
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Il Dipartimento di Scienze Veterinarie (DSV) dell’Università di Torino è entrato a far parte della Partnership Europea per la Salute e il Benessere Animale (European Partnership for Animal Health and Welfare – EUPAWH), una delle iniziative di ricerca e innovazione più ambiziose mai finanziata dalla Comunità Europea per il controllo delle malattie infettive degli animali. Lanciata nel mese di gennaio 2024 per promuovere e migliorare il benessere animale, la partnership prevede di investire 360 milioni di euro in sette anni per potenziare la ricerca e facilitare la cooperazione tra tutti gli attori. Attraverso un approccio One Health e One Welfare si favorirà la cooperazione intersettoriale, riunendo 90 tra istituzioni leader a livello europeo nella ricerca, enti finanziatori e ministeri provenienti da 24 Paesi diversi.
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Per il 2024 e in vista della prossima edizione della Settimana della cucina italiana nel mondo (in programma a novembre), il ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale ha sviluppato il progetto multimediale dal titolo “I racconti delle radici”, con il coordinamento scientifico della rivista “La Cucina Italiana” (gruppo Condè Nast), che mira a valorizzare il rapporto tra cucina, territorio e memoria e il ruolo che le nostre comunità all’estero hanno dato alla diffusione del patrimonio agro-alimentare italiano nel mondo.
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E' tornato il lupo sulle colline pisane e la sua presenza è la più alta mai attestata da oltre tre secoli. La notizia arriva da uno studio condotto dal dipartimento di Scienze veterinarie dell’Università di Pisa recentemente pubblicato su Human Dimensions of Wildlife. La ricerca traccia l’evoluzione della presenza del lupo nelle colline pisane tra XVII e XXI secolo in relazione ai cambiamenti socio-economici, ambientali e culturali del territorio. Il quadro che emerge segna un progressivo declino di questo animale con una fase di estinzione locale nell’immediato secondo dopoguerra, sino alla ripresa nel XXI secolo. Due le cause fondamentali del fenomeno: la riduzione del bosco (e delle prede) causato dall’aumento delle aree agricole e la persecuzione esercitata dall’uomo.
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Nessuna bocciatura, nessun dissidio con il ministero dell’Ambiente per il Ponte sulla Stretto di Messina. Lo assicura il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Matteo Salvini, secondo il quale il documento prodotto dalla commissione VIA il 15 aprile “rientra nelle attività ordinarie previste per qualsiasi progetto sottoposto a valutazione di impatto ambientale. Non rappresenta assolutamente una bocciatura del progetto”. E anzi, aggiunge, il ministero dell'ambiente ha comunicato la procedibilità dell'istanza di VIA, avanzando, giustamente, richiesta di integrazioni documentali istruttorie in linea con le procedure per opere assimilabili”.