La definizione anatomica delle varie (macro) aree cerebrali in cui avvengono i nostri processi cognitivi, iniziata fin dal’800 dalla scuola pavese e da personalità quali Paul Broca, ha già raggiunto un livello di dettaglio avanzato. Nel secolo scorso lo sviluppo delle micro e macro (neuro)immagini e della neurofisiologia cosiddetta ‘in vivo’, ‘real-time’, ha permesso di definire con dovizia di particolari alcuni circuiti composti da cellule nervose cerebrali, detti circuiti o reti neurali, che, ad esempio, sottendono l’attenzione o i processi mnemonici, guidano la pianificazione delle azioni e permettono di provare sensazioni o emozioni. Tra i vari processi del pensare, quello della decisione rimane tra i più interessanti e tra i meno conosciuti.

Probabilmente più di una persona ha sentito, con l’avvicinarsi del periodo natalizio, il nome di Sutrio, un piccolo borgo non distante da Udine. Questo centro è salito agli onori della cronaca grazie ai suoi artigiani, le cui opere hanno contribuito ad abbellire il Natale nella capitale d’Italia. Sutrio è famosa per la lavorazione del legno e, in occasione dell’avvicinarsi del Natale, ha donato al Papa un presepe interamente scolpito, comprendente 18 statue disposte su una superficie di 116 metri quadrati e illuminate da altrettanti punti luce. Probabilmente ad aver contribuito allo sviluppo di quest’arte è la posizione: Sutrio si trova circondato da boschi rigogliosi, in un clima alpino.

Sviluppare e sostenere idee sostenibili da portare sui mercati esteri. Questa la principale mission del Fondo Innova Italia, istituito e erogato dall’ente omonimo e promosso dalla Rome Initiative for Sustainable Enterprises (RISE), progetto che fornisce assistenza tecnica a startup innovative che possono così svilupparsi in realtà economiche emergenti.

Il cervello umano, sulla base delle esperienze appena vissute, formula e aggiorna continuamente delle predizioni su quel che avverrà nell’immediato futuro e poi ne verifica la congruenza o l’incongruenza con ciò che accade per affinare le previsioni successive. Ma come avviene questo processo? Il Prof. Fabrizio Doricchi del Dipartimento di Psicologia dell’Università “La Sapienza” di Roma e della Fondazione Santa Lucia IRCCS ha svelato che la regione del cervello nota come giunzione temporo-parietale, svolge un ruolo fondamentale nell’aggiornare e modificare tali predizioni.

 L’osservazione dello spazio ha fatto un nuovo passo in avanti. Un team di ricercatori guidati dall’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) riporta infatti, in un articolo pubblicato su Nature Communications, le prime osservazioni della magnetosfera di Mercurio effettuate con l’esperimento Search for Exosphere Refilling and Emitted Neutral Abundances (SERENA), montato a bordo della missione ESA-JAXA BepiColombo. I ricercatori hanno catturato gli spettrogrammi in energia delle particelle misurate sia fuori che dentro la magnetosfera di Mercurio. I dati descritti nello studio fanno riferimento al primo volo ravvicinato della sonda attorno a Mercurio, nell’ottobre 2021.

Quando si tratta di prendere una decisione, c’è chi sceglie in base alle proprie aspettative su quello che potrebbe accadere, e chi è invece più scettico e preferisce toccare con mano la realtà prima di agire. Ma da cosa dipendono questi diversi orientamenti? Un gruppo di ricerca dell’Università di Bologna ha indagato perché, anche di fronte allo stesso ambiente e alle stesse informazioni, le persone percepiscono stimoli e prendono decisioni in maniera diversa. Lo studio – pubblicato sulla rivista Progress in Neurobiology – mostra che queste differenze dipendono dal modo in cui si connettono tra loro diverse regioni del cervello. Un campione di 68 persone è stato sottoposto a un compito di percezione visiva.

Con l’avvicinarsi dell’estate australe riprende l’attività del campo remoto Little Dome C, in Antartide. Lavorando per due mesi a oltre 3200 metri di quota sul plateau antartico e con temperature medie estive di -35°C, un team internazionale di 15 persone avrà il compito di iniziare la fase di perforazione profonda del progetto europeo Beyond Epica Oldest Ice. Nei prossimi anni, grazie all’analisi del ghiaccio prelevato fino ad una profondità di 2,7 chilometri, il progetto ricostruirà la storia climatica della terra tornando indietro nel tempo fino a 1 milione e mezzo di anni, alla scoperta delle temperature e della concentrazione dei gas serra del passato: un lavoro fondamentale per gli studi di paleoclimatologia.

SERENA è stato ideato per lo studio dell’ambiente particellare del primo pianeta del Sistema solare. Installato sul satellite Mercury Planetary Orbiter (MPO), tecnicamente SERENA è un rilevatore di particelle energetiche cariche e neutre emesse dalla superficie del pianeta come effetto dell’impatto di ioni energetici provenienti sia dal vento solare che dalla magnetosfera. In tutto, gli strumenti italiani a bordo della sonda spaziale lanciata nel 2018 sono quattro: oltre a SERENA, SIMBIO-SYS (Spectrometers and Imagers for MPO BepiColombo Integrated Observatory), ISA (Italian Spring Accelerometer) e MORE (Mercury Orbiter Radio science Experiment).

Siamo un popolo di sportivi? La risposta è sì, se si considera che circa il 66% degli italiani pratica attività fisica di qualunque genere a livello agonistico o amatoriale; infatti, nel 2021, hanno svolto regolarmente attività 38 milioni e 653mila italiani. Insomma, una vera e propria popolazione di atleti. Ma quanti di essi possono davvero dire di saper mangiare bene in relazione al proprio sport? Non bisogna dimenticare, infatti, che una corretta alimentazione può influire sulla performance sportiva e sull’obiettivo che ogni singolo appassionato intende raggiungere. E ancora più importante è non prestare il fianco a falsi miti, tipo l’abolizione totale di dolci e o di qualunque cosa contenga carboidrati. Ci sarà un motivo se ci sono maratoneti che prima di una gara fanno colazione con un piatto di pasta.






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