UN PO' DI CINEMA SVIZZERO a Mendrisio dal 2 al 29 aprile
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- Redazione
Ad aprile torna l'imperdibile rassegna dedicata al cinema svizzero, un'occasione per scoprire, in tutti e quattro i Cineclub ticinesi e quasi sempre in anteprima cantonale, una selezione dei migliori film che hanno caratterizzato le Giornata di Soletta, anche se, ahimè, con qualche dolorosa esclusione dovuta al niet dei distributori.
Sempre più spesso le registe e i registi svizzeri si spingono a girare oltre i confini nazionali, testimoniando quel che accade nel mondo e immergendoci in paesaggi e vicende umane distanti dalla nostra realtà quotidiana.
Con i due film e i tre documentari che presentiamo a Mendrisio vi proponiamo allora uno zoom indietro: si parte dalla Svizzera, in una pittoresca casa di Rapperswil, teatro di una riunione famigliare problematica, per poi spostarsi a Basilea, città a noi familiare, se non che gli occhi sono quelli di una donna venezuelana che rivendica i suoi diritti. In seguito verremo catapultati sulle spiagge turistiche di Creta, poi sulla Costa Azzurra frequentata da artisti e intellettuali nel primo Novecento, per finire allargando lo sguardo fino a Bagdad, a una gioventù che vuole riprendersi il futuro dopo la rivoluzione del 2019:
Il primo appuntamento è con il film Der Spatz im Kamin (Svizzera 2024) di Ramon Zürcher (*1982, Aarberg), Quartz per la “Migliore sceneggiatura” e per il “Miglior suono” al Premio del cinema svizzero 2025: Karen e Jule, due sorelle dai caratteri agli antipodi, si riuniscono in occasione del compleanno del marito di Karen. Esplodono così antichi rancori che minacciano di rovinare la festa, mentre un passero, imprigionato in un camino, cerca di liberarsi…
La rassegna prosegue con Naima (Svizzera 2024) di Anna Thommen (*1980, Arlesheim). Il documentario segue la vita quotidiana di una donna venezuelana di 46 anni, che dopo anni di difficoltà riesce finalmente ad ottenere un posto da apprendista infermiera. Nuovi problemi sono però dietro però l’angolo. Infatti, sebbene la sua empatia e il suo umorismo conquistino i pazienti, le viene rimproverata un’insufficiente distanza professionale, compromettendo il suo futuro lavorativo.
Il documentario E.1027 - Eileen Gray and the house by the sea(Svizzera 2024), realizzato a quattro mani da Beatrice Minger (*1980, Zurigo) e Christoph Schaub (*1958, Zurigo), ci racconta la storia di una delle architetture più iconiche del XX secolo: la casa E.1027, capolavoro avanguardistico realizzato nel 1929 da Eileen Gray e dal suo compagno Jean Badovici sulla Costa Azzurra. Dopo la loro separazione, Le Corbusier, ne coprirà le pareti interne bianche con pitture murali, venendo accusato di vandalismo da Eileen Gray.
Chiude la rassegna, eccezionalmente di martedì, Immortals (Svizzera, Iraq 2024) di Maja Tschumi (*1983, Basilea), vincitore del Prix de Soleure 2025. Ambientato a Bagdad durante e dopo la Rivoluzione del 2019, il documentario ci mostra le piccole e grandi lotte intraprese da due giovani iracheni per cercare di costruirsi un futuro nella metropoli orientale: Milo, una giovane femminista che si veste da uomo per poter girare liberamente per la città, e Khalili, un giovane cineasta ambizioso.
CINECLUB DEL MENDRISIOTTO
www.cinemendrisiotto.ch